Lirica, morto in un incidente il tenore della Scala Giuseppe Bellanca - QdS

Lirica, morto in un incidente il tenore della Scala Giuseppe Bellanca

Lirica, morto in un incidente il tenore della Scala Giuseppe Bellanca

sabato 06 Luglio 2019

Palermitano, 48 anni, si è scontrato con la sua moto con un autoarticolato a Milano. A lui dedicata la rappresentazione di stasera de "I masnadieri". Sarà osservato un minuto di silenzio

Lutto alla Scala di Milano: il tenore Giuseppe Bellanca è morto nello scontro tra la sua moto e un autoarticolato nel capoluogo lombardo.

L’artista, 48 anni, era in sella alla sua Honda Hornet che si è scontrata con un autoarticolato in piazza Ovidio. Sembra che il mezzo pesante, guidato da un uomo di 58 anni, non abbia rispettato una precedenza.

L’impatto è stato fortissimo e l’artista è morto sul colpo.

Giuseppe Bellanca era nato nel 1970 a Palermo e aveva cominciato gli studi al Conservatorio di Musica Vincenzo Bellini del capoluogo siciliano.

Aveva studiato violino e chitarra classica per poi avvicinarsi alla lirica entrando a far parte del Coro del Teatro Massimo di Palermo.
Nel 2004 aveva vinto il Concorso Internazionale per Artista del Coro alla Fondazione del Teatro Alla Scala di Milano dove lavorava. Gli artisti del Coro, l’Orchestra, il Corpo di ballo, la Direzione e tutti i lavoratori del Teatro alla Scala hanno appreso “con sgomento la notizia dell’improvvisa scomparsa di Giuseppe Bellanca”.

Il tenore aveva regolarmente partecipato a tutte le produzioni, interpretando frequentemente anche parti solistiche (tra l’altro Brabantische Edle in Lohengrin con Daniele Gatti e poi con Daniel Barenboim, controtenore in 1984 con Lorin Maazel, servo di Amelia in Un ballo in maschera con Daniele Rustioni, Messo ne Il trovatore ancora con Rustioni).

Come solista si è spesso esibito anche in altri contesti, interpretando tra l’altro Rodolfo ne La bohème al Conservatorio di Milano con l’Orchestra UECO e partecipando al Requiem di Mozart diretto nel Duomo di Milano da Donato Renzetti. “Un artista sensibile e appassionato, animato da inesauribile amore per la musica, dedizione al suo lavoro e da una straordinaria vitalità”: così lo ha ricordato il maestro del Coro Bruno Casoni.

E proprio la sua esuberante vitalità aveva fatto di Bellanca un personaggio amatissimo in Teatro: capace di suonare diversi strumenti con una versatilità musicale che spaziava dal jazz al repertorio classico, era attivo anche nella squadra di calcio del Teatro, in cui giocava da attaccante.

Giuseppe Bellanca sarà ricordato con un minuto di silenzio in occasione della rappresentazione de “I masnadieri” di questa sera, che gli sarà dedicata.

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