Listeria, ecco gli alimenti più a rischio secondo l'Istituto Superiore di Sanità

Listeria, ecco gli alimenti più a rischio secondo l’Istituto Superiore di Sanità

Listeria, ecco gli alimenti più a rischio secondo l’Istituto Superiore di Sanità

Redazione  |
giovedì 06 Ottobre 2022

Ecco quali sono i sintomi della malattia e i consigli del ministero della Salute

L’Istituto Superiore di Sanità ha pubblicato un elenco con gli alimenti più a rischio listeria: primo dell’elenco è il formaggio molle con muffa in superficie (come il Brie e il Camembert), seguito dal formaggio molle con muffa nella massa (come il gorgonzola). Seguono tutti i tipi di patè, il latte crudo, il salmone affumicato, i salumi poco stagionati ed i cibi poco cotti, ma anche la frutta e la verdura.

I consigli del ministero della Salute

Tra i consigli del ministero della Salute per ridurre il rischio di contrarre la listeriosi nella manipolazione degli alimenti, anche in casa propria, ci sono “lavarsi spesso le mani, pulire frequentemente tutte le superfici e i materiali della cucina che vengono a contatto con gli alimenti come utensili, piccoli elettrodomestici, frigorifero, strofinacci e spugnette”. Ma anche “conservare in frigorifero gli alimenti crudi, cotti e pronti al consumo in modo separato e all’interno di contenitori chiusi”. E’ fondamentale anche “cuocere bene gli alimenti seguendo le indicazioni del produttore riportate in etichetta”, poichè il batterio è sensibile alle alte temperature.

I casi in Italia e i sintomi a cui prestare attenzione

Dopo il caso dei wurstel di pollo dell’azienda Agricola Tre Valli, che ha avviato una “procedura volontaria di ritiro di alcuni lotti di concerto con le Autorità Competenti”, l’allarme è scattato per alcune confezioni dei tramezzini Allegri Sapori e in particolare per i lotti n. 22952 1 e n. 22952 2, su cui è stata segnalata la presenza di “Listeria monocytogenes”. Dal 2020 ad oggi sono tre le persone decedute(tutti erano immunocompromessi o particolarmente fragili) e 66 i casi clinici di listeriosi identificati in Italia. La malattia si manifesta, in genere, con una forma febbrile gastroenterica, ma in alcuni casi può portare a forme invasive gravi con setticemia, meningite, encefalite.

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