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Il tubo rotto, la lite e la brutale aggressione: è morto il siciliano Giuseppe Prestifilippo

Il tubo rotto, la lite e la brutale aggressione: è morto il siciliano Giuseppe Prestifilippo
Carabinieri, immagine di repertorio

Per il 78enne, originario del Palermitano, non c’è stato nulla da fare. Era ricoverato dal 2 agosto in gravissime condizioni.

Perdere la vita per un tubo rotto e una banale lite tra vicini: è accaduto a Giuseppe Prestifilippo, 78enne originario della provincia di Palermo e residenze a Carate Brianza (Lombardia), morto dopo mesi di agonia in seguito al pestaggio subìto da un vicino di casa.

L’uomo accusato dell’aggressione, C.R., 43 anni, commerciante, era stato inizialmente arrestato per lesioni gravissime. Adesso, con la morte del 78enne, la sua posizione potrebbe aggravarsi presto.

Il tubo rotto e la lite, morto il siciliano Giuseppe Prestifilippo

L’episodio che ha portato alla morte del 78enne è avvenuto lo scorso 2 agosto ad Alezio, in provincia di Lecce, dove normalmente l’uomo trascorreva parte delle vacanze assieme alla moglie salentina. Secondo una prima ricostruzione, tra Giuseppe Prestifilippo e il vicino di casa 43enne sarebbe scoppiata una violenta lite a causa di un tubo posto sul confine tra le due proprietà. Al culmine del litigio, il 43enne avrebbe scatenato la propria furia sull’anziano, picchiandolo selvaggiamente.

Il 78enne, ricoverato in ospedale in coma, è apparso sin da subito in gravissime condizioni. Negli ultimi giorni, purtroppo, le sue condizioni sono precipitate e per lui non c’è stato più nulla da fare.

La lite tra coinquilini finita in tragedia a Modena

Poco più di un mese fa un altro fatto di sangue sconvolgente è avvenuto a Modena. Un 46enne avrebbe ucciso il coinquilino al culmine di una violenta lite per futili motivi. L’uomo avrebbe inseguito la vittima per strada, accoltellando il rivale e lasciandolo privo di sensi e agonizzante a terra. Nonostante l’intervento dei soccorsi, per il malcapitato non c’è stato nulla da fare: le ferite riportate nell’aggressione si sono rivelate mortali. Il 46enne si sarebbe successivamente presentato spontaneamente in Questura poco dopo e avrebbe ammesso le proprie responsabilità.

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