Addio quindi al comfort food. A lasagne e pasta, il 55% degli intervistati preferisce un’insalata leggera da mangiare al volo, poichè, anche a casa, il ritmo di lavoro è davvero frenetico, tanto che la pausa pranzo per il 64% degli italiani dura meno di un’ora.
I cibi smart, ovvero veloci da gustare, molto digeribili e dalle alte proprietà nutrizionali vincono su dolciumi e calorie, anche durante il break di metà mattina o per la merenda pomeridiana. Il 62% degli intervistati, infatti, preferisce la frutta secca per concedersi un momento di relax, scegliendo, per esempio, i pistacchi americani che sono fonte di proteine, fibre e grassi buoni, perfetti anche per il recupero muscolare dopo una sessione di work-out casalingo.
Come ricorda Martina Donegani, biologa e nutrizionista “è fondamentale mantenere dei ritmi il più possibile regolari nella giornata alimentare, mangiando in momenti prestabiliti. Idealmente, bisognerebbe fare 3 pasti principali – colazione, pranzo, cena – e due spuntini, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio, per minimizzare il rischio di snacking fuori pasto. Questa regolarità va mantenuta soprattutto nei periodi, come quello di adesso, in cui si passa più tempo in casa, ed è più facile cedere alla fame nervosa”.
Gli italiani sembrano essere molto attenti, tanto che solo il 24% di loro ammette di saltare il pranzo durante lo smart working Durante la pausa pranzo a essere smart non sono solo il lavoro e il cibo, ma anche la TV. Il 76% degli intervistati mentre mangia fa binge watching, ovvero abbuffata di serie televisive. Una passione che certo accomuna molti italiani, soprattutto in questo periodo in cui si trascorre la maggior parte del tempo nelle proprie case, ma che sarebbe meglio alternare a una passeggiata all’aria aperta, anche solo di pochi minuti, così da “staccare il cervello” ed essere più produttivi nel corso del pomeriggio.
Continua Martina Donegani: “E’ buona abitudine anche masticare lentamente per dare tempo al corpo di sentirsi sazio. Ci vogliono circa 20 minuti prima che il cervello elabori il senso di sazietà. E non accendere quindi tv o smartphone quando si sta mangiando perchè può accadere di non avere bene la percezione della quantità di cibo che si ingerisce, rischiando così di eccedere”.
Un’abitudine, invece, è rimasta radicata tra gli italiani anche in smart working: la pausa caffè che vince a mani basse sul the. Il 62% degli intervistati, infatti, non ci rinuncia e ne tiene una tazza a portata di mano a fianco della tastiera.
(ITALPRESS).