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Lo stallo di Gaza

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Lo stallo di Gaza

Stefano Modena  |
venerdì 13 Settembre 2024

Guerra Israele-Hamas, mentre in molti si adoperano per trovare una soluzione, i due contendenti non la vogliono

Il conflitto scatenato da Hamas con l’attacco a Israele dura ormai da 11 mesi. Come spesso accade, il ripetersi di immagini, dichiarazioni, proclami e riunioni, invece di chiarire la situazione sul campo la complicano, avvolgendo tutto in una fitta e densa nebbia. L’azione dell’esercito israeliano ha lasciato dietro di sé circa 40.000 morti e macerie ovunque, ma non è riuscita a raggiungere la totale distruzione di Hamas. Un obiettivo probabilmente impossibile per l’immedesimazione di Hamas, che governa la Striscia dal 2007, con Gaza. Mentre in molti si adoperano per trovare una soluzione, i due contendenti non la vogliono. Netanyahu ne ha fatto un modo per evitare di essere messi sotto accusa per il suo operato, Hamas la usa come arma per isolare Israele dai suoi storici alleati e fargli perdere il prestigio politico e militare di cui ha sempre goduto.

Per mesi nei Paesi occidentali si sono susseguite proteste e manifestazioni contro l’azione di Israele, ma nessuno ha mai chiesto a Hamas, all’Iran e ai suoi proxy, Huthi e Hezbollah, di interrompere il quotidiano lancio di missili su Israele. L’uccisione mirata dei dirigenti di Hamas non ha disarticolato l’organizzazione, ha solo contribuito a renderla più rigida e meno incline a trovare una soluzione negoziata.

In questa complicata situazione trova posto anche l’Iran, che ha fomentato la violenza per poi essere umiliato dall’azione non dichiarata di Israele che ha ucciso proprio a Teheran il principale dirigente palestinese. Tsahal, l’esercito israeliano, continua la sua capillare azione di smantellamento dei cunicoli e delle capacità militari di Hamas, che a sua volta continua a utilizzare la vita dei palestinesi come arma per indebolire Israele.

Come accade dal 1947, un giorno il governo israeliano comunicherà di aver raggiunto i propri obiettivi, vero o falso che sia e si ritirerà da Gaza. Quello che resta di Hamas ricomincerà a costruire cunicoli e accumulare armi in attesa del prossimo attacco.

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