Così l'ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, assolto ieri dalle accuse di associazione mafiosa e voto di scambio
“Tornare in politica non è nel mio orizzonte. Per esempio: ho un nipotino di 3 anni e uno di 5 mesi. Il più grande si chiama come me; il piccolo Raffaele Lombardo non avrà un nonno marchiato dall’infamia della mafia e poi la mia opzione oggi è questa: se dovessi scegliere tra un’ora da dedicare alla politica oppure un’ora dedicata a giocare con i miei nipotini, non avrei dubbi; sceglierei la seconda opzione”.
Così l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, assolto ieri dalle accuse di associazione mafiosa e voto di scambio commenta in una intervista a “Il Giornale” gli esiti della vicenda giudiziaria e parla del futuro.
Alla domanda di quanti amici ha perso nei 12 anni del processo e quanti ne ha riconquistati Lombardo ha concluso: “Lasciamo perdere da ieri, francamente non so come fronteggiare i messaggini, le telefonate, non so se mi sono arrivate duemila chat e altrettanti messaggini, oltre le telefonate. Sì, moltissimi se ne sono andati, ma poi chi sono gli amici? Ieri ragionavo a proposito di questo mio amico che purtroppo ci ha lasciato, sono quelle pochissmime persone che ti danno tutto se stesse senza pretendere in cambio qualcosa, senza aspettarsi in cambio nulla. Questi sono pochissimi nella vita, per tutti, politici e non politici, saranno cinque, sei, quattro, tre se si ha la fortuna di averli. Il resto è ntutto il mondo che ti gira attorno e per cartità è normale anche questo. Non c’è da scandalizzarsi…”