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Long Covid, sintomi ancora dopo un anno dalla malattia

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Long Covid, sintomi ancora dopo un anno dalla malattia

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martedì 19 Ottobre 2021

I pazienti riescono a recuperare le loro funzioni anche se per alcuni si fa ancora fatica a riprendere una forma fisica ottimale.

Dopo un anno dal ricovero per Covid in terapia intensiva, i pazienti riescono a recuperare le loro funzioni anche se per alcuni si fa ancora fatica a riprendere una forma fisica ottimale.

Sono questi i risultati dello studio pubblicato lo scorso 29 settembre sulla prestigiosa rivista britannica Thorax, frutto della collaborazione tra il Centro di Ricerca Universitario “Alessandra Bono” dell’Università degli Studi di Brescia e il Centro per il follow-up dei pazienti dimessi dalla terapia Intensiva dell’ASST Spedali Civili di Brescia. 

Si tratta dei primi dati al mondo sugli esiti nei pazienti con sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS) associata a Covid 19, ad un anno dalla terapia intensiva.

Lo studio riporta gli esiti di 114 pazienti affetti da sindrome da distress respiratorio acuto associato a Covid-19 valutati a 3, 6 e 12 mesi dopo la dimissione dall’unità di terapia intensiva con valutazione dei disturbi fisici, mentali e cognitivi (perdita di massa e forza muscolare, complicanze neuro-psicologiche, dolore ed altre condizioni patologiche).

L’esame della forza muscolare (handgrip test) ha evidenziato miglioramenti significativi nel tempo.

Non così il test del cammino di 6 minuti, una test di resistenza fisica, che si ferma in media all’80% del valore predetto, e l’affaticamento grave percepito da un terzo dei pazienti.

L’indipendenza nelle attività della vita quotidiana è stata raggiunta dal 98% a 3 mesi.

I disturbi della memoria e altre alterazioni cognitivo (28% a 3 mesi) sono migliorate nel tempo, a differenza dei sintomi di depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico, presenti nel 9%, 10% e 4% a 3 mesi. 

“Ad un anno dalla dimissione dalla terapia intensiva – spiega Nicola Latronico dell’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione 2, autore dello studio e Coordinatore del Centro di Ricerca “Alessandra Bono” – i primi dati al mondo in pazienti con insufficienza respiratoria grave associata a Covid-19 dimostrano un ottimo recupero in termini di qualità di vita, ritorno al lavoro, indipendenza nelle attività quotidiane, stato cognitivo e mentale.

La funzione fisica misurata in modo oggettivo sia in termini di forza muscolare che di endurance rimane compromessa in modo significativo; tuttavia, gli esiti sono meno gravi rispetto a pazienti con ARDS di gravità clinica sovrapponibile ricoverati in epoca pre-Covid-19, a sostegno del fatto che la cura dei pazienti è stata di elevata qualità nonostante i numeri impressionanti della pandemia”. 

Con questo studio, il neonato il Centro di Ricerca Universitario si propone di promuovere la ricerca e la disseminazione di conoscenze sulla Sindrome Post-Terapia Intensiva, una sindrome ancora oggi ampiamente inesplorata.

L’acronimo del Centro di ricerca Universitario “Alessandra Bono” è LOTO (LOng Term Outcome): il nome è ispirato ad un fiore che con la sua forza emerge dal fango per mostrarsi in tutta la sua bellezza; il miglior augurio possibile per coloro devono riemergere dall’esperienza drammatica della malattia critica. (Agi)

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