Lo dice Franco Maria Buonaguro, direttore della Scuola internazionale di Oncologia molecolare della Fondazione "Ettore Majorana" di Erice
“Nei positivi a lungo termine al test molecolare SARS-CoV-2 si sviluppano nuove varianti virali che, senza dare sintomi, permangono nell’organismo di persone per lo più immunodepresse per mesi. Tali varianti trovano anche vie di entrata alternative al recettore ACE2, con possibilità di diffusione a tutti gli organi”.
Lo dice Franco Maria Buonaguro, direttore della Scuola internazionale di Oncologia molecolare della Fondazione “Ettore Majorana” di Erice e tra gli organizzatori del congresso della Società italiana di Virologia (Siv). “La buona notizia – emersa dal congresso, spiega Buonaguro – è la buona protezione degli attuali vaccini anti COVID-19 contro le varianti che circolano nella popolazione, inclusa la variante Delta, e la durata protettiva sicuramente più lunga di quanto inizialmente paventato.
I vaccini sono attualmente l’unico mezzo veramente efficace per debellare il virus. Solo se entro l’estate l’80% della popolazione avrà completato il ciclo di vaccinazione la quarta ondata di infezione ad inizio autunno sarà scongiurata e ci sarà un ritorno alla normalità”. “Nel frattempo – prosegue – è necessario continuare l’uso di misure preventive per Il COVID-19 quali distanziamento sociale, uso di mascherine (dispositivi di protezione individuale), disinfezione delle mani e sanificazione degli ambienti”. Il Congresso ha raccolto i rappresentanti di spicco della comunità scientifica italiana della virologia.
Ha visto la partecipazione di più di 400 addetti con 119 relatori. Organizzatori e relatori delle strutture accademiche, sanitarie e di ricerca delle più prestigiose istituzioni nazionali, a cui si sono affiancati colleghi internazionali tra cui Guido Silvestri, uno dei più prestigiosi ricercatori Italiani all’estero, direttore del Dipartimento dell’Università di Emory, Atlanta-USA.
Al tema principale della pandemia da COVID-19, si sono affiancate tematiche sulla virologia oncologica, quella ambientale/vegetale e quella animale, rilevante per i numerosi spillover da animali (spesso pipistrelli come nel caso del coronavirus e dell’Ebola) all’uomo. All’evento hanno contribuito Infettivologi ed oncologi sperimentali, per gli studi sui virus oncolitici.