Lorenzo Fragola e Mameli, esce l'album "Crepacuore" - QdS

Lorenzo Fragola e Mameli, l’amicizia e l’album “Crepacuore”: l’intervista agli artisti

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Lorenzo Fragola e Mameli, l’amicizia e l’album “Crepacuore”: l’intervista agli artisti

Sandy Sciuto  |
venerdì 12 Maggio 2023

I due artisti siciliani parlano al QdS del nuovo progetto condiviso, un album con 10 canzoni uscito il 12 maggio.

Crepacuore” è il primo album insieme di Lorenzo Fragola e Mameli. Arriva il 12 maggio 2023 per Columbia Records Italy/Sony Music Italy dopo cinque anni per Fragola e tre anni per Mameli dall’ultimo progetto discografico.

È un disco che nasce nel segno dell’amicizia. Entrambi coetanei e conterranei, negli ultimi anni i due artisti hanno condiviso gli stessi stati d’animo quali l’ansia per il futuro, una sensazione di felicità sempre molto fugace e una paura costante per tutto ciò che verrà, tra indecisioni e incertezze. Da qui è nata l’esigenza di scrivere e di decidere di realizzare un disco insieme.

Lorenzo Fragola e Mameli, il progetto dell’album “Crepacuore”

“Crepacuore” contiene dieci canzoni scritte, composte e suonate insieme, dal quale sono stati estratti i singoli “Luna Fortuna”, “Attraverso, “Testa X Aria” e la recente “Happy”. Prima dell’uscita del disco, Lorenzo Fragola e Mameli hanno realizzato un minitour promozionale parlando con i ragazzi di alcuni istituti superiori delle province italiane delle difficoltà emotive sempre più evidenti negli ultimi anni e hanno presentato “Crepacuore” in anteprima in piccole location a ingresso gratuito.

“Crepacuore” è il vostro primo album insieme. Perché si intitola così?

Lorenzo Fragola: “All’interno del disco c’è il singolo omonimo che è il vero motivo per cui abbiamo iniziato a pensare a questo album insieme. Rappresenta esattamente quello di cui parliamo nel disco: ossia di essere in bilico tra la paura di cadere e la voglia di volare che sentiamo possa essere un sunto della nostra generazione. E poi perché rappresenta anche il lavoro umano fatto che per noi è stato quasi più importante di quello artistico. Ci siamo trovati in un momento non particolarmente felice inizialmente. Ci siamo fatti forza a vicenda, chiusi in studio io e lui senza avere obiettivi particolari se non di scrivere e confrontarci con le nostre paure e la voglia di esprimerci più che potevamo”.

Cosa rappresenta per gli artisti Lorenzo Fragola e Mameli questo album?

Mameli: “A parte l’amore di condividerlo con le persone che avranno piacere di sentirlo, questo disco è stato fatto per noi. Ci siamo fatti da spalla, siamo stati il supporto l’uno dell’altro. Venivamo da situazioni traballanti personali. Io venivo da un disco pubblicato in pandemia nel quale avevo messo tanto amore e impegno, ma è stato un incubo. Non avevo contatto con le persone, ho annullato il tour. Mi ha fatto sentire male tutto ciò e non avevo tanta voglia di ricominciare nell’immediato. In Lorenzo ho trovato un amico e una persona che sentivo gridasse ‘Aiutatemi’. Nell’aiutarlo, ho ritrovato la voglia e la forza di fare musica e di scrivere e condividere altre canzoni con la gente”.

La musica ha avuto una funzione terapeutica, quasi salvifica per voi?

Mameli: “La musica ma anche l’amicizia. È l’amicizia che mi farà ricordare di questo progetto con così tanto amore e affetto”.

L’importanza dell’amicizia

Siete amici da dieci anni. Da dove è nata la decisione di scrivere e cantare insieme?

Lorenzo Fragola: “Ci conosciamo di vista da dieci anni, ma ci siamo veramente conosciuti post pandemia. In verità, prima è iniziato il rapporto lavorativo e dopo si è sviluppata l’amicizia. Scrivendo insieme, ci siamo trovati particolarmente bene. Non è scontato che accada. Lavorando come autori, abbiamo scritto con mille autori e produttori diversi, ma la magia che si è creata la prima volta che abbiamo scritto insieme non c’era mai capitata. Allo stesso tempo, non avevamo fatto progetti. Continuando a scrivere, abbiamo iniziato ad aprirci e lì è nato un rapporto d’amicizia. Siamo diventati anche coinquilini per un breve periodo. Quando abbiamo deciso di fare un disco di cosa avevamo scritto, è nata della tensione positiva perché ci tenevamo. L’amicizia tra noi è stata una risorsa e ha fatto sì che anche nei momenti difficili affrontassimo le cose con l’affetto che possono avere due amici”.

Parliamo del vostro rapporto. Quali sono i pro e i contro del fare un album insieme? Cosa avete scoperto l’uno dell’altro?

Mameli: “A livello artistico è stato difficile matchare le nostre emozioni nelle giornate di scrittura. In quelle giornate lì, scrivere è complicato. Abbiamo notato che se non siamo allineati come vibes o sensazioni non riusciamo. La cosa più bella è quando abbiamo qualcosa da dire che ci accomuna”.

Lorenzo Fragola: “Anche che ci siamo divisi le responsabilità nelle scelte e nelle decisioni da prendere. Il carico che di solito si ha su un disco, stavolta era in diviso in due. Avere un rapporto così forte e continuo, ha fatto sì che il parere di uno alleggerisse il peso della responsabilità dell’altro.

Il messaggio di “Crepacuore”

“Crepacuore” – di Lorenzo Fragola e Mameli contiene dieci canzoni inedite, inclusi i singoli estratti. Quale messaggio vorreste arrivasse a chi lo ascolterà?

Lorenzo Fragola: “Vorremmo arrivasse che il disco è stato fatto in libertà emotiva. Lo abbiamo scritto per noi stessi, quindi la nostra speranza è che possa essere utile a qualcun altro. Noi siamo già soddisfatti così perché il percorso umano ci ha fatto crescere tantissimo. Sono convinto che per le cose che faremo dopo il disco saremo più pronti. Vorrei arrivasse che siamo stati sinceri e che la gente lo ascolti. Se piacerà o non piacerà non importa. A noi piace. Lo ascoltiamo e riascoltiamo e continuiamo ad apprezzarlo. Una volta che il disco arriva alla gente non è più nostro. A noi resterà il ricordo della scrittura”.

Il disco nasce dall’ansia e dalle incertezze legate al futuro. Ad oggi come li gestite?

Mameli: “Li gestiamo come le persone normali. Facciamo terapia. Abbiamo i nostri momenti di ricognizione. La musica è stata solo un aggancio nelle nostre vite che ci ha permesso di scrivere delle cose che sentiamo in due, però il modo di affrontare l’ansia è soggettivo.

A quali delle dieci canzoni siete più affezionati?

Mameli: “Forse ‘Crepacuore’ perché ci ha fatto decidere di fare un disco. Quello è l’anello di congiunzione di tutto il progetto.

Lorenzo Fragola: “Anche per me e menzione speciale per ‘Spettro’. In base ai miei standard di scrittura, mi sembra scritta meglio. Ma siamo affezionati a tutte.

Nel ritornello di “Amici” si ripete la parola “felici”. Come si declina la felicità per voi?

Lorenzo Fragola: “Per tutta la vita ci chiediamo cosa vuol dire essere felici e se rispondiamo allora forse abbiamo sbagliato qualcosa. La risposta deve cambiare col tempo, con l’età e con la maturità. Non può esserci una sola risposta. In questo momento, per me essere felice significa continuare a sentirmi soddisfatto delle cose che faccio e vivermi le relazioni che ho con la mia ragazza e la mia famiglia al meglio possibile. È abbastanza? Non lo so, però è la risposta che mi sono dato in questo momento.

Mameli: Credo di aver provato la felicità poche volte nella vita e sempre per motivi diversi. Non c’è una risposta unica. È un sentimento troppo fugace e indescrivibile.

Quale ruolo ha avuto Catania nella vostra amicizia e nella realizzazione del disco?

Lorenzo Fragola: “Il sentirci a casa l’uno con l’altro. Il disco e la nostra amicizia sono nati a Milano. Le nostre origini sono anche una delle poche cose che abbiamo in comune perché siamo diversi.

Mameli: “…però è una di quelle cose che ci ha accomunato e che ci fa stare qua. Anche nel modo di porci, nell’ironia dell’insultarci e del prenderci in giro siamo siciliani”.

Avete già proposto l’album in un minitour per scuole, università e locali. Com’è stato il contatto con il pubblico?

Lorenzo Fragola: “Bello e imprevedibile. Non sapevamo cosa aspettarci, invece abbiamo trovato ragazzi come noi e questo ci ha reso molto orgogliosi. Sono felice che siamo riusciti a creare un ambiente molto familiare in tutti i contesti in cui siamo andati. Il contatto con il pubblico è stato come fare ascoltare l’album agli amici”.

Mameli: “Ho apprezzato molto rivedere gente perché per il mio precedente album non ho potuto farlo. Non vedo l’ora di continuare. Mi auguro meno stream, ma più persone felici. Per me è una cosa fondamentale”.

Cosa è previsto per i prossimi mesi?
Mameli: “Faremo dei Festival in quest’estate e poi il tour con alcune date in autunno”.

Sandy Sciuto

Foto di Walter Coppola

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