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Lotta all’evasione, il caso virtuoso di San Giovanni in Persiceto

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Lotta all’evasione, il caso virtuoso di San Giovanni in Persiceto

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sabato 12 Marzo 2022

Il paese bolognese guida la virtuosa classifica raccogliendo il 42% del totale nazionale della lotta all'evasione, in tutta la Sicilia raccolti solo 12 mila euro

Il Municipio italiano ad aver ricevuto la fetta più grossa dei rimborsi connessi alla compartecipazione dei Comuni all’evasione fiscale è San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, che ha ottenuto questo primato per il terzo anno consecutivo. Una gran bella soddisfazione per questo centro di circa 28 mila abitanti e per il suo sindaco, Lorenzo Pellegatti. Lo abbiamo intervistato in esclusiva.

In un periodo in cui i Comuni faticano a far quadrare i Conti, il vostro Ente è riuscito per la terza volta consecutiva a essere quello che in Italia ha dato il contributo maggiore nella lotta all’evasione fiscale. In che modo è stato possibile raggiungere questi risultati?

“Sì, anche quest’anno l’Agenzia delle Entrate ci ha riconosciuto 912.502,57 euro, quasi un milione di euro che, come al solito, viene ricollocato all’interno del Bilancio comunale e impiegato a beneficio dell’intera collettività.

Il recupero somme derivanti dall’evasione fiscale è possibile grazie a un protocollo d’intesa per la definizione dei programmi di recupero dell’evasione fiscale, a cui il nostro Comune ha aderito diversi anni fa.

Una parte di queste risorse è stata destinata a un progetto di riqualificazione della nostra storica e importante Biblioteca comunale, mentre l’altra è stata utilizzata per il mantenimento di agevolazioni fiscali locali”.

Quindi è possibile fare una seria lotta all’evasione fiscale. Spesso si ha l’impressione che i sindaci non vogliano calcare troppo la mano su questo tema, forse per paura di contraccolpi elettorali. Lei che ne pensa?

“Innanzitutto vorrei precisare che la somma versata al Comune corrisponde al 100% del recupero effettuato dall’Agenzia delle Entrate sul territorio del Comune di Persiceto, ma riguarda le sole evasioni da imposte statali, quindi non necessariamente effettuate da residenti. Quando il Comune fa verifiche sui tributi locali e trova casi di evasione, oltre a fare i dovuti accertamenti interni, segnala i nominativi all’Agenzia delle Entrate.

Nel caso l’Agenzia individui su questi nominativi evasioni anche per i tributi di competenza statale trasferisce il 100% del recupero al Comune. Un forte tasso di recupero dell’evasione non equivale quindi a un’evasione diffusa sul territorio, basta un solo caso importante, magari a livello di grandi imprese con capogruppo neppure residente nel Comune, e si arriva a queste cifre”.

In Italia meno di trecento Comuni hanno partecipato alla lotta all’evasione. L’Emilia Romagna ha raccolto il 42% del totale nazionale, mentre in tutta la Sicilia gli Enti locali sono riusciti a racimolare appena 12 mila euro. Come giudica questi dati?

“Come accennavo prima, noi come Comune dell’Emilia Romagna nel 2008 abbiamo firmato un protocollo d’intesa tra Anci Emilia Romagna e Agenzia delle Entrate Direzione regionale dell’Emilia Romagna. Il protocollo prevede l’invio di segnalazioni locali qualificate, definite da una serie di provvedimenti del direttore dell’Agenzia delle Entrate, con l’indicazione di concentrare l’intervento su cinque aree: commercio e professioni, urbanistica e territorio, proprietà edilizia e patrimonio immobiliare, residenze fittizie all’estero, beni indicativi di capacità contributiva. Vista la nostra esperienza positiva auspico che sempre più Regioni e Comuni aderiscano a questo tipo di protocolli”.

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