Lotta al crimine transnazionale, a Palermo presenti il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.
Ha preso il via questa mattina all’aula Bunker della Casa Circondariale “Calogero Di Bona”, l’Ucciardone, di Palermo la Conferenza Internazionale “La Convenzione di Palermo e i suoi protocolli sulla tratta di persone e sul traffico di migranti: strumenti giuridici e operativi per affrontare le attività criminose nel contesto del Mediterraneo”, alla quale hanno partecipato i ministri e le delegazioni di 34 Paesi.
Per l’Italia hanno partecipato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio e del ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. All’apertura dei lavori la giornalista Elvira Terranova di AdnKronos, che ricordato quella “convenzione” che, a partire dalla legislazione italiana di contrasto anche economico alla criminalità organizzata di stampo mafioso, è stata vent’anni fa applicata nella maggior parte dei paesi europei e ha permesso la creazione di protocolli di intervento transanazionali oggi operativi.
Nordio: “Rendere più efficace lotta a trafficanti di migranti”
Il ministro Carlo Nordio, rappresentante del Governo ospite della conferenza, ha dichiarato “non posso non ricordare i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ai quali è intitolata questa aula, che fu la sede del maxi-processo e che oggi ci ospita, che hanno pagato con la vita il loro impegno nella lotta alla mafia”.
“La grande novità – ha continuato il ministro Nordio – è la possibilità, proprio a partire dalla Convenzione di Palermo, di mutuare quanto è oggi necessario per rendere più incisiva ed efficace la lotta ai trafficanti di migranti. Sono 166 i provvedimenti iscritti dalle diverse procure distrettuali antimafia relativi ai reati di tratta e traffico di essere umani”.
“Vivere stagione di cooperazione internazionale”
“Riteniamo che la Convenzione di Palermo possa vivere una nuova stagione, fornendo proprio al contrasto della criminalità legata al fenomeno migratorio”.
“È più che mai necessario avviare una stagione di forte cooperazione internazionale che, proprio a partire dalla Convenzione, metta in essere iniziative non solo legislative ma altresì operative, nel contrasto alla criminalità che sfrutta economicamente i migranti in cambio di accessi illegali negli altri paesi. Come diceva Giovanni Falcone, “Follow the money”, ossia segui il denaro, può essere lo strumento primario di contrasto alla criminalità transnazionale”.
Piantedosi: “Collaborazione tra Italia e Francia per migranti”
“Sono lieto e onorato di citare, proprio in questa aula, la Convenzione di Palermo – ha detto nel suo intervento il ministro Piantedosi – In questi vent’anni proprio la Convenzione di Palermo ha permesso di creare strumenti di contrasto ai crimini transnazionale e, oggi, ben si presta al contrasto di quella criminalità transnazionale che sfrutta i fenomeni migratori”.
“La capillare presenza delle autorità, anche nei Paesi di transito, può e deve essere uno strumento utile per disincentivare le irregolarità che oggi riscontriamo nel fenomeno migratorio. È più che mai colpire i trafficanti nei loro interessi economici prima che questi siano introdotti nel mercato legale, tramite le connivenze transnazionali”.
“L’Italia e la Francia, in questo momento, hanno attuato un piano di collaborazione e di polizia transnazionale, con i principali Paesi che si affacciano sul Mediterraneo e che sono, spesso, porto di partenza dei flussi migratori diretti in Europa”.
A concludere i lavori, nel pomeriggio, saranno il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e il Direttore esecutivo Unodc, Ghada Waly.