Non mancano i cenni alla guerra e al bisogno di collaborare per la pace anche attraverso il "sogno spaziale" nelle parole di Luca Parmitano nel giorno del lancio della missione Artemis 1.
Con la missione Artemis 1 appena lanciata “stiamo lavorando, e questo è il primo passaggio di una lunga serie, per riportare l’umanità sulla Luna. Non so se io andrò sulla Luna ma sto lavorando e ognuno sta dando il proprio contributo e questo è già per me un grandissimo privilegio”. Questo è il primo commento a caldo dell’astronauta italiano dell’Esa, Luca Parmitano, sul lancio del programma lunare Artemis di Nasa ed Esa.
In un’intervista, a cura di Andreana d’Aquino per Adnkronos, il noto astronauta ha parlato anche di guerra e non solo di scienza. Ecco le sue dichiarazioni.
Luca Parmitano e la missione Artemis, il sogno di un’umanità unita
“È una grandissima emozione credo per tutti qui. È un’emozione per tantissime persone, a ‘bordo’ c’è tanta umanità che volerà oggi con Artemis. Ci sono tutti i sogni, tutto il lavoro e tutta la vita delle tante persone che hanno lavorato al progetto ed è per questo che adesso, qui, siamo tutti emozionati”. Così esordisce Luca Parmitano parlando della nuova missione che lo vede protagonista.
E di fronte alla parola “umanità”, non può mancare il riferimento alla guerra e allo scenario internazionale sempre più teso. Per Parmitano, di fronte ai conflitti, “il sogno dello spazio concretizza invece la capacità dell’umanità di saper anche restare unita” per grandi obiettivi comuni.
“Questa credo che sia la dimostrazione che ci siano tanti modi di creare unità, il modo più ‘becero’ è creare paura, un nemico, una divisione, mettendo da una parte membri dell’umanità creando timore all’interno di quelle ‘tribù’. Invece quello spaziale è un grandissimo sogno e dimostra che è molto più bello e molto più visionario unire le persone con un grandissimo sogno e quello dello spazio è un grandissimo sogno dell’esplorazione e della scienza”.
