ROMA – “Ritardi e debolezze che la Cisl denuncia da sempre: una sanità e un welfare su cui, negli anni, non si è debitamente investito, ma al contrario si è tagliato in modo scellerato. Le fragilità di un sistema-lavoro e di un tessuto produttivo non supportati da tutele attive, investimenti e democrazia economica. I limiti di un’Europa ancora inconclusa. Ancora da osare. Una delle conseguenze della crisi pandemica è stata, se non altro, quella di mettere in evidenza questi nodi. Rendendoli impossibili da ignorare”.
Lo ha detto il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, a conclusione della prima giornata del XIX congresso nazionale.
“Con la consapevolezza che se il Paese ha retto nel momento più buio è innanzitutto grazie a milioni di lavoratrici e di lavoratori, donne e uomini, italiani e migranti: è il lavoro che ha salvato l’Italia e l’Europa. Il coraggio e i sacrifici affrontati da medici, infermieri, operatori sanitari”, ha aggiunto.