Tra maxi emendamento e sorprese dell'ultimo minuto, è stata una notte intensa all'Ars. Dopo 17 ore di lavori, arriva il via libera dall'Assemblea regionale siciliana.
La notte bianca a Palazzo dei Normanni si chiama Legge di stabilità ed è un appuntamento notoriamente incline alle ore piccole: nessuna eccezione per la seconda finanziaria del governo Schifani, approvata entro i termini previsti evitando alla Regione Siciliana l’esercizio finanziario provvisorio. L’approvazione è arrivata dopo 17 ore di lavori d’aula, con 39 sì e 20 no, intorno alle 9 del mattino.
Anche questa legge di stabilità, malgrado abbia raggiunto la quota non indifferente di circa 850 milioni di euro, ha raccolto motivi di delusione. Il fondo per le autonomie locali, ad esempio, non si è discostato da quella soglia, definita gravemente insufficiente dall’Anci Sicilia, di circa 350 milioni di euro. Anche gli incentivi per reperire medici di pronto soccorso e per le aree disagiate non è andato oltre i dieci milioni di euro.
L’approvazione della finanziaria dopo una lunga maratona
Dopo una lunga maratona notturna è stata approvata la legge di stabilità all’Assemblea regionale siciliana. Il via libera è arrivato, dopo l’ennesima sospensione, e 17 ore di lavori d’aula, con 39 sì e 20 no.
L’aula ha approvato anche lo stralcio di alcune norme che finiranno in un ddl Collegato. Prima del voto finale è stato approvato il maxi-emendamento alla Finanziaria. Hanno votato no i gruppi di Pd e M5s; si è astenuto Sud chiama Nord.
La priorità paritaria della finanziaria e la lunga notte all’Ars
Quando alle quattro del mattino è stato finalmente integrato il maxi emendamento con tutti gli emendamenti aggiuntivi che placavano gli animi dei parlamentari, di maggioranza e opposizione, il risultato emerso contiene capitoli che potrebbero far discutere nei giorni a venire. Uno su tutti, a fronte del quale, malgrado l’intesa politica raggiunta nel corso di una maratona di quasi 24 ore, ha visto il voto contrario dei maggiori gruppi di opposizione, è il finanziamento per le scuole paritarie con oltre 11 milioni di euro. Non esattamente una priorità, considerando scuole pubbliche senza agibilità e sanità con liste d’attesa ancora da zona rossa per livelli essenziali di assistenza.
Una S.r.l. tra i destinatari di contributi regionali
Tra gli interventi previsti nella finanziaria, ormai alle cinque del mattino, sono venuti fuori altri capitoli quantomeno discutibili. Ismaele La Vardera, del gruppo misto, nel suo intervento ha sottolineato i cinque milioni di euro per le chiese e i due milioni al solo Comune di Modica. Ma oltre chiese e comuni, La Vardera ha anche rilevato una società a responsabilità limitata tra i beneficiari di contributi. Una S.r.l. da circa 400mila euro annui di fatturato, cui sarebbero andati 150mila euro se la denuncia in aula non avesse prodotto il ritiro del contributo.
Un maxi emendamento da 246 milioni
Il disegno di legge di stabilità della Regione Siciliana, incardinato con giusto anticipo, come ripetutamente sottolineato da molti parlamentari di opposizione, era scarno come una struttura cui far seguire l’iter parlamentare mentre la giunta lavorava alla sua integrazione da inserire all’ultima curva prima della bandiera a scacchi. Oggi, 28 dicembre, terminavano i 45 giorni dal recepimento e tra tre giorni si chiude anche l’anno. L’approvazione odierna della finanziaria esclude la gestione e l’esercizio provvisorio che il precedente Governo ha subìto per cinque anni consecutivi. Il risultato è stato quindi raggiunto grazie al maxi emendamento che, nel corso della notte appena trascorsa, è entrato in sala d’Ercole carico di norme aggiuntive, emendamenti aggiuntivi, elenchi di finanziamenti e – come da tradizione – fondi nelle disponibilità dei parlamentari per sostegno al territorio mediante il finanziamento di eventi, sagre, manifestazioni della tradizione locale e altro che può essere ascritto alla voce promozione del territorio.
La notte della finanziaria, la discussione sulle sagre
Ismaele La Vardera ha subito preso di mira i contributi a pioggia per le sagre elencate come “marketing” o “promozione del territorio”. Antonello Cracolici, del Partito Democratico, ha difeso l’importanza delle sagre dal tono dispregiativo percepito nel corso dell’intervento del collega del gruppo misto. Secondo Cracolici “la sagra è un elemento di identità del nostro territorio, che muove cittadini ed economia”, e bisogna “far conoscere la Sicilia ai siciliani” che, grazie a questi eventi, si muovono scoprendo un territorio talvolta conosciuto meglio dai turisti. Quando alle cinque del mattino il maxi emendamento è stato caricato sui tablet di Sala d’Ercole, a iscriversi per intervenire sono stati soltanto sei deputati. Di questi, tre del Partito Democratico, uno del Movimento 5 Stelle, uno del gruppo misto e Cateno De Luca, di Sud chiama Nord, per annunciare l’intenzione del gruppo di astenersi per l’intera votazione malgrado la premessa sia stata che “questa legge di stabilità un po’ la rivendichiamo”.
Un taglio drastico per chiudere la partita
Il maxi emendamento era nato con varie misure, che nel corso dei giorni sono state smontate e rimontate in virtù della mediazione politica tra le parti. Ieri l’ufficio di Presidenza dell’Ars, con al tavolo il presidente Gaetano Galvagno, ha ospitato un lungo confronto tra il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e parte del governo, i capigruppo di maggioranza e quelli di opposizione, l’assessore all’Economia e bilancio Alessandro Dagnino.
La riunione informale ha posto le basi per un accordo sull’approvazione della legge di stabilità mediante un compromesso che sarebbe stato concretizzato grazie al maxiemendamento. In questo, ha trovato posto anche un piccolo incremento del Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo (FURS). Qualcosa è rimasta fuori, probabilmente per evitare che una norma di carattere mettesse in discussione norme di risorse. La soluzione, per concludere tutto entro oggi e senza intoppi, è quindi quella del collegato disposto che seguirà la finanziaria – ormai nel 2025 – integrando quanto oggi è stato lasciato a terra.
Una fumata bianca dopo un dibattito intenso sulla finanziaria
Parlamentari, commessi, assistenti, dirigenti e funzionari degli uffici, coadiutori, sicurezza, tecnici, addetti stampa, tutti coinvolti nella maratona della finanziaria che ancora alle sei del mattino da poco scoccate ha visto sospendere nuovamente l’aula per dare il tempo ai deputati di esaminare il testo che si doveva porre in votazione. Un maxi emendamento così corposo da aver incluso anche riscritture del testo base, eliminando emendamenti soppressivi, aggiustando qualcosa qua e là, in corso d’opera, per un voto semplificato con cui risolvere tutto e subito. Ma non tutto si è rivelato semplice e ad alba già superata Sala d’Ercole era ancora in seduta sospesa. Il tentativo di chiudere venerdì 27 e non dover riconvocare aula per il prosieguo sabato 28 dicembre non è andato a buon fine. Paradossalmente, a sabato ci si è arrivati comunque e senza interruzione dei lavori, fino all’approvazione arrivata intorno alle 9 del mattino.