M5S all’Ars, “Sanità in Sicilia agonizza e Regione sta a guardare” - QdS

M5S all’Ars, “Sanità in Sicilia agonizza e Regione sta a guardare”

redazione

M5S all’Ars, “Sanità in Sicilia agonizza e Regione sta a guardare”

giovedì 25 Giugno 2020

I deputati componenti della commissione Salute all’Ars chiedono all'Esecutivo provvedimenti tempestivi: “Cup irraggiungibili o in tilt, migliaia di prestazioni ambulatoriali da recuperare”

“La nostra piena solidarietà ai medici, infermieri, tecnici e a tutto il personale che gravita attorno al pianeta sanità, in agitazione anche in Sicilia. Il settore agonizza e la Regione che fa? Guarda. È proprio il caso di dirlo, il sonno della Regione genera mostri”.
Lo affermano i deputati componenti della commissione Salute dell’Ars, Giorgio Pasqua, Francesco Cappello, Salvatore Siragusa e Antonio De Luca, che chiedono all’esecutivo Musumeci di prendere immediati provvedimenti per tappare le enormi falle negli organici, ormai all’osso, di pronto soccorso e corsie ospedaliere.

“I centri unificati per le prenotazioni – dicono i parlamentari – sono irraggiungibili o in tilt in tutta la Sicilia, migliaia di prestazioni ambulatoriali sono da recuperare a causa del lockdown e migliaia ancora da programmare, parecchi reparti ospedalieri sono ancora chiusi o da accorpare. E tutto questo a causa della carenza di organico in tutti i presidi della Sicilia ed in particolare in quelli della periferia. Nessuna soluzione è stata messa in campo dal governo per incentivare e favorire il reclutamento di medici e infermieri nei presidi con più a corto di personale, se non il ricorso a bandi per contratti a tempo determinato per medici e infermieri che non accetteranno mai di prestare servizio a Caltagirone, Gela, Leonforte o Nicosia. Nessuno strumento straordinario è stato messo in campo per fronteggiare la carenza di organico nei pronto soccorso che sono tornati nuovamente sovraffollati”.

“Le aziende ospedaliere e l’assessorato – continuano i deputati – si limitano a fare il compitino a casa, a svolgere l’ordinaria amministrazione, ma non saranno le misure ordinarie a salvare un settore alla canna del gas, ci vogliono misure drastiche ed eccezionali e intanto ospedali e ambulatori sono in ginocchio e non possono garantire prestazioni al paziente che, pertanto, si rivolge al privato, finendo con ingrassarlo sempre di più”
“È ipocrita – sostiene Cappello – chiamare i lavoratori della sanità eroi, quando non si riesce a stargli vicini nel momento in cui chiedono aiuto. L’assessore Razza tolga il disturbo, perché della sua azione politica non se n’è accorto nessuno, la sanità, con questo governo si è solo ammalata un po’ di più. Musumeci e Razza sono bravissimi a tagliare nastri e nulla più”.

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