La crisi grillina arriva anche in Sicilia, Giarrusso: “No ad autopromozioni”. Polemica sulla nomina del referente regionale: "Perché per forza un deputato? Lo scelgano gli iscritti"
PALERMO – Dopo la sospensione delle modifiche allo Statuto pentastellato da parte del tribunale di Napoli e la conseguente decadenza di Giuseppe Conte, il Movimento Cinquestelle è precipitato nel caos.
I provvedimenti sono stati sospesi in via cautelare per la sussistenza di “gravi vizi nel processo decisionale”, tra cui l’esclusione dalla votazione di oltre un terzo degli iscritti e il conseguente mancato raggiungimento del quorum. Gli attivisti del Movimento sono assistiti dall’avvocato Lorenzo Borre.
Nonostante il fondatore e garante del Movimento, Beppe Grillo, abbia invitato “tutti a rimanere in silenzio e a non assumere iniziative azzardate prima che ci sia condivisione sulla strada da seguire”, c’è chi, invece ha deciso di intervenire sulla crisi che ha mandato in frantumi il sogno pentastellato.
A rompere il silenzio è l’eurodeputato catanese Dino Giarrusso: “In un momento di difficoltà, con molta incertezza sul futuro del Movimento – scrive in una nota – dovremmo stare uniti e rispettare chi ci ha dato forza e fiducia: cittadini, attivisti, iscritti. Leggo invece con stupore e sincero dispiacere che alcuni colleghi deputati dell’Ars dichiarano che il referente regionale del Movimento “deve essere uno di loro. E perché mai, mi chiedo?”.
Giarrusso ha dunque le idee molto chiare su quelle che dovrebbero essere le dinamiche che porteranno alla scelta del nuovo leader regionale: “E con che amore verso la nostra forza politica – prosegue la nota di Giarrusso – si sceglie di autopromuoversi, quando lo stesso Giuseppe Conte viene attaccato dall’interno e addirittura una sospensiva alla sua carica arriva da un tribunale?”
È probabile che queste dichiarazioni scateneranno non poche polemiche all’interno del gruppo dei Cinquestelle all’Ars: “Io credo che oggi più che mai dovremmo stringerci intorno a Conte senza sgomitare – ha proseguito Giarrusso – e ritengo doppiamente imbarazzante che fra i nomi che si leggono ci siano colleghi al secondo mandato, i quali fra pochi mesi dovranno – come promesso al momento della candidatura- lasciare la poltrona e tornare a fare gli attivisti”.
Per Giarrusso non c’è alcuna ragione per cui il referente debba essere un deputato Ars ed esprime le proprie opinioni nonostante il silenzio, almeno all’interno del M5S regionale sia pressoché totale.
“Io credo che oggi più che mai – alla luce degli ultimi eventi – dovrebbero essere i nostri iscritti a scegliersi i referenti regionali e provinciali, votandoli online. Siamo nati con la democrazia diretta, abbiamo bisogno di stringere un nuovo patto coi cittadini e di tornare a rappresentare la luce e la speranza per chi è rimasto deluso dai vecchi partiti. Conte ha giustamente detto di non volere correnti, ma queste dichiarazioni, divisive e nate al chiuso di una stanza senza consultare la nostra base, hanno proprio il sapore di una corrente che vuole affermare la propria presenza e chiede con insistenza ruoli al nostro capo politico. Sono stupito e amareggiato ma fiducioso che – come sempre – Beppe Grillo e Giuseppe Conte sapranno risolvere i problemi legati alla sospensiva – conclude Giarrusso – e sapranno tenere conto, per qualunque nomina, del volere della base e non delle autopromozioni di questa o quell’altra corrente”.