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Ma cos’è l’Occidente?

Ma cos’è l’Occidente?

La vera distinzione tra Occidente e Oriente non è geografica ma si basa sul livello di democrazia

Da tempo sono tormentato dalla domanda che ho utilizzato come titolo di questo scritto. Penso di non essere in grado di tentare una risposta soddisfacente a questa difficile domanda. Perciò la giro a filosofi, storici, studiosi di geopolitica e di scenari globali e altri più attrezzati per tentare una risposta. Io mi limiterò a chiarire le ragioni per le quali ho visto crescere in me questa domanda e perché essa è diventata recentemente più assillante dopo aver letto un articolo apparso su “Il Sole 24 Ore” del 23 novembre 2024. L’autrice dell’articolo è Alicia Garcia Herrero, che si definisce “un’economista e accademica spagnola con sede a Hong Kong”. Attualmente è senior fellow del Centro Studi di Bruegel di Bruxelles e in questa veste firma l’articolo. Ma è stata attiva in molte altre istituzioni e ruoli e ha accumulato titoli accademici che metà basterebbe. Una voce quindi non irrilevante, come dimostra il fatto che Alicia è stata inclusa tra le Top Social Media Leader da Refinitiv nel 2020.

Il primo pugno nello stomaco me lo ha dato proprio il titolo attribuito all’articolo da un giornale che dovrebbe essere laico, indipendente e responsabile come “Il Sole 24 Ore”: “Brics che evolvono rafforzando il blocco contro l’Occidente”. Ma come, non andiamo dicendo da tempo e da fonti diverse che dobbiamo evolvere da una impostazione unipolare (globalizzazione modello Usa) a un mondo multipolare, e che è proprio nella ostilità dell’America a questa evoluzione la causa delle cause di tanti travagli che il mondo vive? E non è un bene per il mondo e le sue speranze di pacificazione se altre zone non sviluppate o meno sviluppate (come sono in gran parte i Brics) si impegnano per un maggiore sviluppo e incivilimento, per contare di più? Non ricordo più chi fosse, ma credo fosse Hume, a dire: “Quando vedo un paese svilupparsi mi rallegro, foss’anche la Francia”. Io sono molto d’accordo con lui. Ma chi ha detto che l’evoluzione dei Brics voglia dire necessariamente “rafforzare il blocco contro l’Occidente?”.

Ma questo modo di ragionare così dogmatico, così schematico, così per blocchi, così guerrafondaio è occidentale o orientale o altro? È forse necessario ridisegnare i confini che separano Occidente e Oriente. Per esempio, il Brasile di Lula è Occidente od Oriente o altro? E quello di Bolsonaro è Occidente od Oriente od altro? E il Brasile di Lula, che è uno dei più attivi animatori dei Brics, io, come europeo e aspirante democratico, lo devo vedere come componente di un blocco ostile all’Occidente? Coerentemente, invece, il Brasile di Bolsonaro, che favorisce la distruzione, con violenze sulle popolazioni locali, di milioni di territorio di foreste amazzoniche, pur così utile per tutta l’umanità, lo devo considerare Occidente amico? Ma qualcuno mi potrà rimproverare di non aver compreso che la vera distinzione tra Occidente e Oriente non è geografica ma si basa sul livello di democrazia.

continua…