Ma non è una cosa seria - QdS

Ma non è una cosa seria

Pino Grimaldi

Ma non è una cosa seria

sabato 23 Gennaio 2021

La seduta del Senato di Mercoledì 20 scorso trasmessa dal vivo su molti canali tv italiani ha finito quasi con l’oscurare lo “inaguration day” degli Usa con il 59° insediamento del 46°Presidente, Joe R.Biden, seguito in tutto il mondo per ragionevoli motivi. Si è assistito ad un vergognoso spettacolo messo su dai componenti della Camera alta della Repubblica quale era impensabile potesse mai andare in scena.

E’ stata una farsa – che altrimenti non si può giudicare – nella quale nessuno si è sottratto a recitare da primo attor comico ben sapendo di essere sotto lo sguardo del pubblico che, se non sdegnato e sconcertato, si è divertito a vedere persone presunte serie scadere sotto il livello della decenza che anche in politica ha una sua asticella.

Spettacolo ben orchestrato che pur senza prove, come s’usa in teatro, ha dato chiaro ed inequivocabile il quadro di chi, in Italia, siamo in mano: una classe di individui, con poche eccezioni, che abbiamo avuto la dabbenaggine di eleggere e che a loro volta hanno approvato, e continuano, un governo che dirlo il peggiore della storia repubblicana è eufemismo.
Un leader di un partito che dopo una filippica con accuse chiare, documentate e riscontrabili, chiude la sua arringa accusatoria passando d’emblée dalle ingiurie politiche alla astensione lasciando allibiti quanti,tutti, si aspettavano un no rotondo alla fiducia.

Altri che individualmente hanno fatto il gioco dell’oca dando fiducia al governo per assicurasi posti in esso. Altri, pur rispettabili per la loro storia personale, che hanno dato fiducia “per salvare l’Italia”: non dal covid, non da uno stato economico eguale a quello che avemmo nel 1941 dopo un anno di guerra e l’ombra gravante della sconfitta. Altri che pur sedendo sullo scanno più alto dell’aula hanno consentito, a votazione chiusa, di votare. Altri, non peones, che tolti gli abiti della penitenza, hanno votato al contrario del loro gruppo parlamentare. Ed altri ancora che per farsi notare gridavano sbraitando il loro dire insulso.

Tutto ciò mentre ben 360.000 imprese hanno chiuso a causa delle restrizioni della pandemia; quasi 90.000 hanno già perduto la vita per il covid-19; 662.000 posti di lavoro in meno; 3 milioni di possibili licenziamenti per lo sblocco di questi in Marzo;gli studenti che hanno praticamente perduto un anno che sa Dio come potranno recuperare; i “ristori” a non più del 15% ed anche chi cerca di tenere aperte le proprie attività ci sta rimettendo l’osso del collo; la sanità territoriale fa acqua da tutte le parti; la vaccinazione va a passo di tartaruga anche per mancanza dei vaccini e chiusi in casa da quasi un anno! Che si vuole di più?

Seguo dal 1946 i lavori di Parlamento e Governi che radio e tv hanno trasmesso perché il popolo udisse e vedesse di persona l’agire dei propri rappresentanti e mai si era avuto tanto. Queste Camere sono da sciogliere perché indegne di legiferare per il bene del paese.
Non farlo è atto peccaminoso, immorale.
Che il Signore illumini i “colli” della responsabilità !

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