“Parigi val bene una messa”, ma evidentemente non un impegno a tempo indeterminato sul clima. Perché il celeberrimo Accordo, raggiunto nella Capitale francese a dicembre 2015 da 196 Stati, per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 1,5 °C si avvia inesorabilmente a mancare il suo obiettivo principale. I firmatari si erano impegnati a non superare tale soglia di emergenza entro il 2100, ma non si è arrivati nemmeno a un quarto di secolo che già siamo andati oltre. A dirlo è una fonte autorevole, Copernicus, il programma di osservazione sulla Terra dell’Unione europea, che ha certificato – nel rapporto annuale Global climate highlights – il 2024 come l’anno più caldo mai registrato a livello globale e, appunto, il primo a varcare la linea “rossa”.
“Tutti i dati sulla temperatura globale prodotti a livello internazionale mostrano che il 2024 è stato l’anno più caldo dall’inizio delle registrazioni nel 1850 – ha confermato Carlo Buontempo, direttore del Copernicus climate change service -. L’umanità è responsabile del proprio destino, ma il modo in cui rispondiamo alla sfida climatica deve basarsi sull’evidenza…

