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Giovanni Pizzo  |
mercoledì 25 Gennaio 2023

Tutto sembra un grande show per eccitare o rassicurare le folle ed i follower

Il fenomeno Matteo Messina Denaro, ormai MMD come fosse il CR7 di Cristiano Ronaldo, sta impazzando su media e social. Stanno uscendo articoli su ogni cosa che lui usasse, dai Ray-Ban al Viagra. Di fatto sta superando Piquet come testimonial di Twingo e Casio.

Aspettando annunci sensazionali su che marca di olio usasse per i suoi regali, sui capi pregiati Cucinelli, su quale linea di intimo per signora prediligesse, cerchiamo di capire questo fenomeno mass-mediologico. Il mondo dei media è perennemente a caccia di onde da cavalcare per interessare gli utenti, soprattutto i consumatori da talk-show, il web fatto in casa cerca personaggi su cui costruire complotti o battute salaci, che ti fanno diventare un leone da tastiera.

Le stesse forze dell’ordine hanno mandato in onda spot su decine di uomini armati di mitragliatori, totalmente bardati in assetto di guerra più degli ucraini ed incappucciati, per la cattura di un uomo che faceva chemio ed accompagnato da un venditore di olive non da una compagnia del Gruppo Wagner.
Tutto sembra un grande show per eccitare o rassicurare le folle ed i follower.

Questa strategia sull’accessoristica mafiosa, sull’abbigliamento, determina un processo di ridimensionamento della paura del mafioso. Non più mostro militare, violento, che stava chiuso in una grotta pastorizia, ma uno di noi. Un consumatore, che puoi trovare in fila a fare la spesa. Non più con i santini e fedele alla moglie, ma un normale fedifrago che chatta con lo smartphone.

Si tratta di un processo di umanizzazione della Mafia, che da cosca criminale si volgarizza in un Brand commerciale. Con tutti gli accessori di MMD che abbiamo visto e pubblicizzato diteci la differenza fra lui e Fedez, a parte le ridicole pantofole, ma siamo sicuri che tra poco le babbucce di Matteo spunteranno fuori.

Potrebbe essere una fine strategia, nulla uccide più il potere del ridicolo, ma temiamo che non ci siano queste menti fini dietro le quinte dell’informazione.

La verità è che tutto può e deve essere consumato, in un mondo che brucia tutto, tragedie e guerre, inondazioni e terremoti, mafie e cantanti di Sanremo in un unico registro narrativo. Attendo Gianmaria con lo shearling sul palco dell’Ariston. Tra l’altro porta la canzone Mostro.

Così è se vi pare.

Giovanni Pizzo

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