Quindici arresti dei Carabinieri per associazione mafiosa e riciclaggio con l'aggravante mafiosa. Disarticolata l'organizzazione. Il sistema della "cassa comune" che garantiva anche gli "stipendi"
Un gruppo criminale attivo nel rione Picanello di Catania, ritenuta una roccaforte della famiglia mafiosa che fa riferimento a Benedetto Santapaola, è stato disarticolato dai Carabinieri del comando provinciale che hanno eseguito nella provincia etnea e di Vicenza un’ordinanza di custodia cautelare per quindici persone.
Il provvedimento del Gip ipotizza, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, concorso esterno all’associazione mafiosa, riciclaggio, autoriciclaggio, trasferimento fraudolento di valori e procurata inosservanza di pena, con l’aggravante di aver agito al fine di agevolare la famiglia di Cosa Nostra catanese “Santapaola Ercolano – gruppo di Picanello”.
L’indagine, denominata “Picaneddu”, ha consentito di definire la struttura, individuando il capo, gli organizzatori e i ruoli degli affiliati al gruppo.
In particolare, è emerso come l’organizzazione garantisse gli “stipendi” agli affiliati attraverso la gestione della cosiddetta “cassa comune” alimentata dai proventi derivanti da estorsioni, attività di “recupero crediti”, traffico di stupefacenti e case da gioco clandestine.