"Occorre che si concentri l’attenzione delle forze democratiche e anti mafiose", ha detto il segretario Mannino
“Noi riteniamo che oggi ci sia un arretramento sul fronte della lotta alla mafia. Non sono in discussione i risultati sul fronte repressivo, seppur raggiunti talvolta con percorsi non del tutto lineari, ma alcune iniziative politico-istituzionali che di fatto allargano le maglie di quello steccato che si è cercato di erigere negli anni attorno alle attività economiche per evitare le infiltrazioni”. Lo dice, alla vigilia dell’anniversario della strage di Capaci, il segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, che aggiunge: “Su questo tema occorre che si concentri l’attenzione delle forze democratiche e anti mafiose. Esiste una questione di tipo culturale, di una svolta non pienamente compiuta nella nostra regione, ma ne esiste anche una più squisitamente politica. Se da parte del Governo arrivano provvedimenti come quello sugli appalti che, creando ampie zone di discrezionalità, renderanno di fatto più facili le infiltrazioni nei lavori pubblici, che esporranno i sindaci a pressioni malavitose rendendo più fragili e permeabili le amministrazioni locali, come può diventare fatto compiuto la transizione verso l’economia legale e la piena transizione verso una cultura che rigetta mafia e corruzione?”.
“Analogo atteggiamento constatiamo al livello regionale – sottolinea il segretario della Cgil Sicilia -. Abbiamo proposto un protocollo regionale antimafia sugli appalti, abbiamo registrato consensi istituzionali ma la cosa è poi caduta nel vuoto. Non basta dire ‘sono d’accordo’, se non si agisce di conseguenza si dimostra di fatto il contrario. E’ così che vogliamo ricordare il sacrificio del giudice Falcone e degli altri caduti sul fronte della lotta alla mafia, alzando le barricate contro iniziative politiche che favoriscono le infiltrazioni e facendo appello a tutti coloro che condividono questo, specie se presenti in Parlamento, a non mollare, perché come hanno dimostrato i tanti morti di mafia, e tra questi i sindacalisti, sono le svolte sul terreno politico e legislativo a produrre avanzamenti, ma purtroppo anche arretramenti”.