Le denunce delle vittime hanno contribuito alla condanna di 13 persone. All'inchiesta ha collaborato anche il pentito Sergio Macaluso.
Il capomafia palermitano, Giovanni Niosi, boss del mandamento di Resuttana, è stato condannato a 7 anni di reclusione per l’estorsione alla pizzeria La Braciera. A 5 anni è stato condannato il coimputato, Antonio Cumbo.
L’accusa era sostenuta dal pm della Dda Amelia Luise. Il processo nasce dall’inchiesta Talea bis a cui contribuirono le denunce di alcune delle vittime del racket del pizzo.
Una tranche è stata celebrata in abbreviato davanti al gup e si è conclusa con 13 condanne. L’inchiesta nasce dall’operazione del carabinieri che nel 2017 disarticolò i vertici dei mandamenti mafiosi di Resuttana- San Lorenzo e Tommaso Natale e portò l’arresto di Maria Angela Di Trapani, moglie di Salvino Madonia, boss condannato all’ergastolo anche per l’omicidio dell’imprenditore Libero Grassi. Tra le estorsioni contestate c’erano quelle alla pizzeria “La Braciera” e al bar “Golden” e taglieggiamenti a ditte edili. All’inchiesta aveva collaborato il “pentito” Sergio Macaluso.