indagini, ma poi confermati pienamente dalle vittime.
Nell’operazione è stata individuata la pesante ingerenza nell’organizzazione delle celebrazioni in onore della patrona del quartiere, Madre Sant’Anna, previste dal 21 al 28 luglio del 2019. Nello specifico, le serate canore, animate da alcuni cantanti neomelodici, venivano organizzate da un comitato che, di fatto, era controllato da cosa nostra.
Sempre in tema di ingerenze mafiose, le indagini hanno delineato un significativo quadro di rapporti fra le tifoserie calcistiche palermitane e cosa nostra. In merito, precisano gli investigatori, non è emerso alcun coinvolgimento della società che gestisce la squadra di calcio del Palermo. I vertici della famiglia mafiosa di Borgo Vecchio “hanno mostrato un pressante interesse affinchè i contrasti fra gruppi ultras organizzati del Palermo fossero regolati secondo le loro direttive, evitando spiacevoli scontri fra ultras all’interno della struttura sportiva, ritenuti da un lato dannosi per lo svolgimento delle competizioni e dall’altro fonte di possibili difficoltà per uno storico capo ultrà rosanero, elemento di contatto fra cosa nostra e il variegato mondo del tifo organizzato cittadino”.
(ITALPRESS).