“Nonostante gli sforzi profusi e i successi investigativi conseguiti dalle Forze di Polizia e dall’Autorità Giudiziaria”, estorsione ed usura “non fanno registrare cali significativi nelle regioni di tradizionale origine e insediamento delle consorterie criminali. Non solo, ma le forme di controllo del territorio che si traducono nella perpetrazione di condotte estorsive e usurarie sono divenute funzionali all’acquisizione di attività imprenditoriali, secondo un disegno criminoso perseguito attraverso la preoccupante infiltrazione di tali consorterie nel tessuto economico del centro Nord”.
E’ quanto si legge nella Relazione annuale 2019 del Commissario straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative antiracket e antiusura, prefetto Annapaola Porzio. Nel 2019 sono pervenute 732 istanze al Fondo di solidarietà per le vittime di racket ed usura.
Un numero evidenzia la Relazione, che “si è progressivamente ridotto negli anni, a fronte di fenomeni criminali che mantengono una dimensione preoccupante, così come dimostrato dalle operazioni di polizia giudiziaria, in gran parte avviate d’iniziativa piuttosto che in seguito a denunce da parte delle vittime”.
“L’immutata aggressività della criminalità organizzata – viene sottolineato – si avvantaggia di un atteggiamento tendenzialmente reticente delle vittime, ora per paura, ora per un malriposto sentimento di sudditanza e/o gratitudine nei confronti dell’estorsore o dell’usuraio, ora per una forma di indifferente connivenza, ora per la sottovalutazione di quanto sta accadendo”.
“In tutti i casi – per il Commissario straordinario – risulta imprescindibile una forte e chiara campagna informativa capace di penetrare le coscienze di ogni strato sociale. Per questa ragione è allo studio un progetto originale anche con l’utilizzo dei social media”.

