Mafia: Mannino, 'fino al 1991 mai avuto problemi giudiziari, poi un pentito mi accusò falsamente' - QdS

Mafia: Mannino, ‘fino al 1991 mai avuto problemi giudiziari, poi un pentito mi accusò falsamente’

Mafia: Mannino, ‘fino al 1991 mai avuto problemi giudiziari, poi un pentito mi accusò falsamente’

Redazione  |
domenica 11 Giugno 2023

"Durante la mia lunga vita politica non sono mai stato convocato né in questura né in procura" lo dice l'ex ministro Calogero Mannino.

“Durante la mia lunga vita politica, fino al 1991 io non sono mai stato convocato né in questura né in procura, non ho mai avuto problemi giudiziari. La prima volta è stata nel 1991 con un verbale falso che un collaboratore di giustizia consegnò a un magistrato di Trapani, per non consegnarla a Paolo Borsellino, che era Procuratore di Marsala. Nasce così un conflitto tra le Procure di Trapani e Marsala. Il processo si concluse in breve tempo perché Paolo Borsellino interrogò il pentito che disse di non avere firmato il verbale e così il processo venne archiviato”. A raccontarlo, al convegno delle Camere penali, è l’ex ministro Calogero Mannino, che ha ripercorso la sua vicenda giudiziaria. Presente anche la sua legale, l’avvocato Grazia Volo e il Presidente della Canere penali Giandomenico Caiazza.

Mannino è stato sempre assolto da tutte le accuse. “Questa vicenda è meta giudiziaria e meta politica – dice – in quel momento c’è un contrasto aperto tra il governo Andreotti di cui facevo parte e il fatto che Giovanni Falcone era arrivato agli Affari penali. Falcone aveva presentato un complesso di disegni di legge. Uno prevedeva una diversa disciplina e un diverso ordinamento della gestione dei collaboratori di giustizia. fino a quel momento affidata all’Alto commissario per la lotta alla mafia”.

Il pentito che accusò Mannino si chiamava Rosario Spatola. Al sostituto procuratore di Trapani, Francesco Taurisano, aveva raccontato che dai fratelli Salvatore e Giuseppe Bruno avrebbe saputo che “Caliddu è cosa nostra”. Caliddu – aggiungeva Spatola – non è altri che Calogero Mannino, allora – anno 1991 – ministro per il Mezzogiorno. L’accusa di Spatola diventò presto un caso che tenne banco per settimane. Un “caso” di cui si occupò anche Paolo Borsellino, Procuratore di Marsala, al quale vennero trasferite “per competenza” le indagini. Dopo qualche tempo Spatola ritrattò le accuse e scrisse in una lettera: “Non era mia intenzione offendere e diffamare Calogero Mannino e mi rincresce che egli si sia sentito colpito da ciò”. “Quello che io ho sentito – confermava Spatola – non riguardava fatti di mia personale conoscenza, ma soltanto dei ‘ sentito dire’ in ordine alla cui attendibilità, prendo atto dell’ esito delle indagini compiute dall’ autorità giudiziaria di Sciacca”, che aveva prosciolto Mannino da ogni addebito.

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