Il boss ergastolano catanese Giuseppe Salvo, 76 anni, soprannominato negli ambienti criminali Pippo ”u carruzzeri’ (il carrozziere),detenuto nel carcere di Opera, è morto in un ospedale della Lombardia, dove era stato trasferito per l’aggravarsi del suo stato di salute. La procura del capoluogo lombardo ha disposto l’autopsia. Il decesso, come riportato dall’Ansa, è avvenuto lo scorso 8 settembre
Chi era il boss Giuseppe Salvo
Giuseppe Salvo era nato nello storico San Cristoforo di Catania il 18 marzo 1949. Possedeva un’autocarrozzeria, da qui il nomignolo ereditato anche dai figli. Negli anni ’70 ha aderito al consorzio criminale che si contrappone alla famiglia etnea di Cosa Nostra che era guidata da Nitto Santapaola. Fu uno degli esponenti di punta del clan Savasta, che faceva riferimento al boss Antonino Puglisi. Ma all’interno della cosca ci fu una faida interna e infatti Pippo Salvo fu l’obiettivo di due agguati, da cui è uscito indenne.
Anche il fratello è detenuto al 41bis per mafia
Successivamente, si legò al gruppo mafioso di Salvatore ‘Turi’ Pillera prima e di Salvatore ‘Turi’ Cappello dopo. Nel 1989 subì un terzo attentato: Giuseppe Salvo fu arrestato nel 1990 nell’ambito di un blitz che coinvolse anche dei politici. La sua “eredità” criminale è stata presa dai figli, Giampiero e Massimiliano Salvo. Il primo recentemente ha scritto al presidente del Tribunale per i minorenni di Catania, Roberto Di Bella, per affermare la “dissociazione dal clan Cappello”. Il fratello Massimiliano Salvo, elemento di spicco del clan “Cappello”, è detenuto al 41bis per mafia.
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