Il comitato direttivo dell'Associazione si ritroverà il prossimo 16 luglio nel capoluogo siciliano per discutere dei temi più caldi
Il comitato direttivo centrale dell’Associazione nazionale magistrati si riunirà il 16 luglio a Palermo, in occasione del trentennale delle stragi di mafia.
“Il senso è ascoltare i colleghi più impegnati nella lotta alla criminalità organizzata e mafiosa. Lo scopo è quello di riportare dentro il dibattito associativo tematiche che, almeno nel passato recente, sono state portate avanti in maniera isolata a alcuni procuratori”, ha spiegato il presidente dell’Anm Giuseppe Santalucia, in apertura dei lavori del direttivo, in corso a Roma.
“Discutere temi della criminalità organizzata”
“Noi vorremmo che i temi della criminalità organizzata, per quello che l’Associazione nazionale magistrati può fare, vengano discussi e elaborato dentro l’Associazione e che sia l’associazione a essere il soggetto, supportato dai colleghi che hanno maturato esperienze e professionalità elevatissime sul campo, che può farsi attore per proposte normative di revisione organizzative“, ha sottolineato.
“Evitare disgregazioni”
L’obiettivo è quello di “evitare che ci siano disgregazioni e fenomeni centrifughi, voci che parlano a nome di sé stessi o delle procure, soprattutto in un momento come questo, in cui la separazione di fatto delle carriere ci obbliga a ricompattare ancora di più lo stare insieme”.
Sul tema è intervenuto anche il segretario dell’Anm, Salvatore Casciaro, illustrando lo spirito dell’iniziativa: “riportare in seno all’Associazione il dibattito su questioni legate alla criminalità e all’antimafia nelle mutevoli forme in cui si è esplicato anche negli ultimi tempi”.
“La nostra speranza o ambizione sarebbe anche quello di avere un approccio costruttivo, raccogliere non soltanto testimonianze di colleghi autorevoli protagonisti della lotta alla mafia ma anche proposte e suggerimenti e fare poi una mozione finale che possa valere come indicazione sul piano organizzativo e per eventuali suggerimenti di modifiche normative che possano rendere ancora più efficace il sistema di lotta alla mafia e alla criminalità organizzata“, ha concluso Casciaro.