Sequestrati immobili e società riconducibili al detenuto: ecco i dettagli del provvedimento.
Le attività d’indagine finalizzate all’individuazione delle disponibilità economico-imprenditoriali riconducibili ad appartenenti all’organizzazione mafiosa “Cosa nostra” svolte dal Nucleo Investigativo dei carabinieri di Palermo, hanno portato a un nuovo sequestro di beni a carico di Tommaso Di Giovanni per un valore complessivo di circa 1.000.000 di euro.
Ecco i dettagli del provvedimento.
Sequestro a Tommaso di Giovanni, le indagini
Tommaso Di Giovanni, al momento detenuto, è stato raggiunto dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Palermo, nel marzo del 2019, nell’ambito dell’operazione Atena con l’accusa di aver diretto, unitamente ai fratelli, il “mandamento mafioso di Porta Nuova”, venendo condannato in via definitiva a 15 anni e 6 mesi di reclusione.
In passato è stato arrestato anche nell’ambito delle operazioni di servizio “Perseo” e “Pedro”. L’odierno provvedimento di sequestro riguarda i seguenti beni:
- impresa individuale e intero complesso dei beni aziendali dell’impresa individuale “Tommaso Di Giovanni”, con sede in Palermo, con attività commercio al minuto di carni;
- impresa individuale e intero complesso dei beni aziendali dell’impresa individuale “Macelleria Billa Simona”, con sede in Palermo, con attività commercio al minuto di carni;
- un fabbricato composto da 10 vani su tre elevazioni sito in Palermo;
- due appartamenti siti in Palermo;
- due locali per uso commerciale siti in Palermo.
Immagine di repertorio