E' l'ex consigliere comunale di Castelvetrano Calogero, "Lillo" Giambalvo. Sigilli a un'azienda, un'abitazione, un capannone industriale, autovetture e rapporti bancari per un milione di euro
I Carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Trapani hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni del valore di un milione di euro emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta della Dda di Palermo, nei confronti di Calogero Giambalvo, della moglie Ninfa Vincenzini e del loro prestanome Roberto Siragusa.
“Lillo” Giambalvo, ex consigliere comunale di Castelvetrano (Trapani) è stato imputato nel processo “Eden II” con le accuse di associazione mafiosa e davanti al tribunale di Marsala per una tentata estorsione aggravata, reato per cui è stato anche condannato dal Tribunale di Trapani nel settembre dello scorso anno.
Il suo nome è emerso anche nell’indagine “Scrigno” che ha fatto luce sui legami tra politica e Cosa nostra trapanese.
ll collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa, legato da rapporti di parentela con il boss latitante Matteo Messina Denaro, lo ha indicato come il personaggio incaricato di tenere i rapporti tra le famiglie mafiose di Castelvetrano e Castellammare del Golfo.
I beni sequestrati sono costituiti da una azienda, una abitazione, un capannone industriale, tre autovetture, numerosi rapporti bancari e una polizza assicurativa.
Siragusa sarebbe l’intestatario fittizio di un’azienda alla quale nel 2019 era stato affidato il servizio bar in occasione del “Torneo della Legalità” svoltosi a Castelvetrano.