Mafia: Tar conferma lo scioglimento del Comune di Maniace (Ct) - QdS

Mafia: Tar conferma lo scioglimento del Comune di Maniace (Ct)

web-j

Mafia: Tar conferma lo scioglimento del Comune di Maniace (Ct)

web-j |
giovedì 03 Giugno 2021

Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso proposto dall'ex sindaco Antonio Cantali, insieme con l'ex Presidente del Consiglio comunale e gli ex assessori.

Nessuna illegittimità nella procedura e negli atti che nel
maggio dello scorso anno portarono allo scioglimento del Comune di Maniace
(Catania) per presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nella vita
amministrativa del centro situato nel Parco regionale dei Nebrodi. L’ha
deciso il Tar del Lazio con una sentenza con la quale ha respinto un
ricorso proposto dall’ex sindaco Antonino Cantali, insieme con l’ex
Presidente del Consiglio comunale e gli ex assessori
.

I ricorrenti, con un unico motivo censuravano tutti gli atti
che portarono allo scioglimento, contestando i singoli accertamenti compiuti e
la lettura data ai vari accadimenti da parte dell’Amministrazione. Il Tar in
sentenza, dopo aver tratteggiato il quadro normativo applicabile alla vicenda,
ha ritenuto il ricorso infondato. “Esaminando la relazione della
commissione d’indagine, che si compone di ben 99 pagine di specifiche
risultanze istruttorie – si legge nel provvedimento – risulta un quadro di
insieme corposo che stride con il tentativo della parte ricorrente di
minimizzarlo, parcellizzandone i contenuti ed estrapolandone soltanto alcuni.

La commissione di indagine descrive il contesto criminale di
Maniace come strettamente legato allo scenario criminale catanese di
tipo mafioso che ha riflessi su tutta la parte orientale dell’isola, risultando
caratterizzato dalla interazione, con dinamiche prevalentemente non violente,
di consorterie riconducibili a ‘Cosa nostra’“.

Il Tar ha poi osservato che “le deboli e frammentarie
censure dei ricorrenti non sono in grado di inficiare la solidità della
ricostruzione operata dall’Amministrazione”; e “dal quadro indiziario
raccolto in sede di indagine è emerso un generale stato di precaria
funzionalità dell’Ente che i rilievi dei ricorrenti non sono riusciti
altrimenti a spiegare, venendo in luce una legalità ‘debole’, in un contesto
caratterizzato dalla pervasiva presenza della malavita organizzata”.

Il provvedimento di scioglimento del Comune impugnato,
quindi, per i giudici “non solo risponde ai criteri individuati dalla
giurisprudenza, ma l’intervento dissolutorio risulta poggiare su elementi
concreti, univoci e rilevanti dai quali emerge un quadro indiziario grave,
adeguatamente trasfuso nella motivazione degli atti impugnati”.

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017