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Mafia e traffico di droga: blitz tra Agrigento e Porto Empedocle, 14 arresti

Mafia e traffico di droga: blitz tra Agrigento e Porto Empedocle, 14 arresti
Carabinieri Agrigento

L’accusa è di associazione a delinquere finalizzata al traffico di droga con l’aggravante di aver agito utilizzando il metodo mafioso

I carabinieri del comando provinciale di Agrigento hanno eseguito un’ordinanza di misure cautelari in carcere e agli arresti domiciliari, emessa dal gip del Tribunale di Palermo su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 14 indagati (13 dei quali già ristretti in carcere), tutti cittadini italiani, gravemente indiziati, a vario titolo, di far parte di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver agito utilizzando il metodo mafioso ovvero per agevolare l’associazione mafiosa denominata “cosa nostra”. Nei confronti dei 14 indagati, si legge in una nota, dei quali fanno parte anche tutti i 13 soggetti colpiti lo scorso mese di luglio dal provvedimento di fermo di indiziati di delitto emesso dalla Dia di Palermo, per 13 di loro è stata disposta la misura cautelare in carcere, mentre per uno la misura cautelare degli arresti domiciliari.

Traffico di cocaina e hashish

Il provvedimento trae origine dalle attività d’indagini svolte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Agrigento e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, dal mese di dicembre 2024 a tutt’oggi, che costituiscono la naturale prosecuzione di quelle compendiate lo scorso 14 gennaio 2025 con l’esecuzione di un’ordinanza di misure cautelari nei confronti di 48 persone, aventi ad oggetto la ricostruzione dell’organigramma e delle attività criminali delle famiglie mafiose di Porto Empedocle e di Agrigento-Villaseta. Le indagini hanno consentito di ricostruire la struttura di un’associazione criminale dedita al traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina e hashish. La capacità “dell’associazione di controllare le dinamiche criminali del territorio è emersa in modo evidente, essendosi raccolti chiari elementi della commissione di numerosi reati come estorsioni, detenzioni di armi anche da guerra, incendi e danneggiamenti”.

Emersa anche disponibilità di armi

È emersa, inoltre, “un’ampissima disponibilità di armi – anche da guerra – in capo ai sodali, che utilizzavano per compiere gli atti intimidatori descritti”. Le perquisizioni personali e domiciliari effettuate contestualmente all’esecuzione dei fermi dello scorso 10 luglio, hanno permesso di trovare e sequestrare un fucile mitragliatore kalashnikov completo di due caricatori, 16 panetti di hashish per un peso complessivo di circa 1,600 chili, un giubbotto antiproiettile e migliaia di munizioni di vario calibro.

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