Magnificenza e misteri del Castello Ursino - QdS

Magnificenza e misteri del Castello Ursino

Magnificenza e misteri del Castello Ursino

sabato 13 Febbraio 2021

Altro che Scozia! A noi siciliani, alla nostra terra non manca nulla, nemmeno i poltergeist!

Tra il 1239 e il 1240 Federico di Svevia diede l’ordine di edificare un castello a difesa della città di Catania, facente parte di un vasto progetto di fortificazione avviato dall’imperatore su tutta l’Isola. L’incarico venne affidato all’architetto Riccardo Da Lentini e il castello fu costruito su di un promontorio.

Oggi l’edificio, una volta in riva al mare, appare dislocato verso l’entroterra a causa dell’eruzione del 1669 che lo lambì con le sue colate laviche. Ebbe storicamente diverse funzioni, da avamposto militare a dimora degli Asburgo, da prigione di massima sicurezza nel XVI secolo, di cui restano a testimonianza numerosissime incisioni di poesie, pensieri, epitaffi degli allora carcerati, per lo più personaggi politicamente scomodi che lì venivano rinchiusi e torturati, a sede del Parlamento siciliano.

Oggi è il luogo che ospita il Museo civico della città, oltre a diverse mostre, visitato e ammirato da turisti e cittadini.

Il suo nome Ursino deriverebbe dalla denominazione latina di “castrum sinus”, ovvero castello del golfo. La storia che emana e trasuda da questa imponente fortificazione è percepibile a occhio nudo e al solo guardarla la struttura incute una certa soggezione. Ma attenzione, non è la sola cosa percepibile.

Ebbene, dal momento in cui fu adibito a Museo civico, ebbe bisogno di custodi e personale addetto e sono proprio loro, nessuno escluso, a riportare numerosissime testimonianze di vari episodi misteriosi e fenomeni ed esperienze paranormali di cui il castello darebbe spettacolo. Le testimonianze riportano racconti di continui sussurri, lamenti, movimenti improvvisi e inspiegabili di oggetti, apparizione di ombre e nuvole di vapore, porte che sbattono e luci che si accendono e spengono, oltre ad anomalie riscontrate in apparecchiature elettroniche. Addirittura si riportano testimonianze di visitatori che si sarebbero sentiti immobilizzati e bloccati da forze incomprensibili, come se qualcuno li trattenesse. Insomma, dei veri e propri poltergeist nostrani.

Per non parlare poi del famoso quadro della “Testa di Ofelia la pazza”, a opera di Michele Rapisardi e risalente al 1865, il cui sguardo lascia turbati e attoniti per la sua intensità, tanto da paralizzare e commuovere chi si soffermi a osservarlo. Uno sguardo talmente realistico che sembra seguirti e penetra così tanto da instillare in chi lo scruta pensieri e sensazioni mistiche e misteriose.

Questi copiosi fenomeni scaturirebbero e sarebbero memoria di tutte quelle anime tormentate, lì decedute dopo strazianti torture che vagherebbero ancora tra i secolari corridoi e le anguste celle del castello.

Ne deriva che, altro che Scozia! A noi siciliani, alla nostra terra non manca nulla, nemmeno i poltergeist! Se siete curiosi e appassionati di misteri e dell’occulto avete solo l’imbarazzo della scelta. La Sicilia è stata scenario storico immenso e multisfaccettato e di castelli infestati a oggi, ce ne sono tanti…

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