Un flash mob si è tenuto in serata davanti al teatro Politeama di Palermo a sostegno del popolo iraniano e delle donne contro il regime degli Ayatollah.
La manifestazione è nata dopo la morte violenta di Mahsa Amini, 22enne originaria del Kurdistan deceduta a seguito delle percosse subite dalla polizia morale di Teheran. La giovane era stata arrestata perché, a quanto pare, non avrebbe indossato correttamente lo jihab, il velo islamico.
“Anche a Palermo si manifesta per la libertà”
“Mentre il Governo iraniano reprime le proteste, le donne continuano la loro protesta pacifica compiendo gesti di grande disubbidienza e dal forte valore simbolico, come bruciare in piazza lo hijab o tagliarsi i capelli e diffonderne il video in rete”, ricordano le manifestanti.
“Anche la rete sta diventando un problema per il governo di Teheran, per questo motivo da giorni i collegamenti internet, così come quelli ai principali social network, sono stati bloccati, per impedire la circolazione delle notizie”, sottolineano gli organizzatori della protesta.
“Nel suo nome le donne e i giovani iraniani anche a Palermo si sta manifestando per la libertà e il rispetto della dignità umana”.
Anche la Dc a fianco delle donne iraniane
“Da donne Libere abbiamo scelto di donare simbolicamente un fiore bianco alle sorelle Iraniane uccise e tutti gli iraniani oppressi da un regime misogino e mortifero dei mullah”, dichiara Eleonora Gazziano, responsabile regionale Diritti Umani Dc. “Abbiamo sentito il bisogno di portare alle famiglie delle oltre 154 vittime-tra cui anche minorenni-messaggi di speranza, una speranza fatta di sentimenti puri e celesti, di pace, umiltà, apprezzamento, innocenza, di solidarietà e di sincerità”.
Morte Amini, l’esito dell’autopsia
Nelle scorse ore l’autopsia effettuata sul corpo della ragazza avrebbe smentito l’ipotesi della morte violenza. Secondo l’esito diffuso dall’agenzia di stampa Irna, Mahsa Amini sarebbe deceduta per una malattia.
All’età di 8 anni la ragazza sarebbe stata operata al cervello per l’asportazione di un tumore.
Fonte foto: Facebook – Raffaella De Pasquale