Il Servizio fitosaniotario regionale ha autorizzato l’utilizzo in deroga di una sostanza per contrastare la Tignola. La specie ha un elevato potenziale riproduttivo e dimostra grande resistenza verso alcune sostanze attive
PALERMO – Dal 2008 è arrivata in Sicilia la Tignola, ed è necessario agire presto e bene per evitare che faccia troppi danni alla produzione di pomodoro siciliano.
Per intervenire in maniera efficace, il servizio fitosanitario regionale ha autorizzato l’uso in deroga per la Sicilia di Spinetoram, efficace insetticida contro la ‘Tuta absoluta’ su colture di pomodoro in serra e pieno campo. L’Sfr ha tenuto conto della nota dell’Osservatorio per le Malattie delle Piante di Acireale, inviata il 30 maggio scorso, con la quale viene proposta la deroga territoriale per l’utilizzo del prodotto fitosanitario ExaltTm 2019 (a base della sostanza attiva Spinetoram) su colture di pomodoro, visto che il prodotto ha ottenuto l’autorizzazione in deroga per uso di emergenza fitosanitaria con un decreto dirigenziale del 23 aprile 2019 del ministero della Salute. Non di meno, si è tenuto conto delle note difficoltà di contenimento della tignola del pomodoro, connesse al suo elevato potenziale riproduttivo e all’insorgenza di resistenza verso alcune sostanze attive, mentre per il prodotto indicato è stata rilevata una buona risposta delle piante e una ottima efficacia sul parassita.
La sostanza attiva Spinetoram, ancora, risulta già inclusa nelle norme tecniche di difesa integrata del Dpi Sicilia per il contenimento di parassiti di altre colture. Insomma, nel rispetto delle prescrizioni in etichetta che prevedono un massimo di due trattamenti con lo Spinetoram, nonché la limitazione ad un numero massimo di trattamenti per un anno sul totale della tipologia delle spinosine, sarà possibile utilizzare l’insetticida fino al 21 agosto prossimo.
La Tignola è arrivata in Italia nel 2008, e desta particolare preoccupazione per la sua dannosità e rapidità di diffusione. I primi casi in Emilia Romagna ma è stata rilevata anche in altre regioni, tra cui la Sicilia. Si tratta di un piccolo lepidottero gelechide, originario del Sud America, comunemente conosciuto come “Tignola del pomodoro”. La tignola del pomodoro è relativamente facile da riconoscere a causa del colore di fondo grigio-argento delle ali macchiettate di nero. Un ulteriore carattere distintivo sono le lunghe antenne filiformi, che constano di 5 o 6 antennomeri allineati. Gli insetti adulti raggiungono una lunghezza di 6 o 7 mm, e l’apertura alare può raggiungere i 10mm. È difficile vedere la tignola di giorno, perché gli insetti adulti sono attivi di notte e di giorno si nascondono tra le foglie.
Causa gravi danni alla coltura del pomodoro, sia in coltura protetta che in pieno campo, ma risulta dannoso anche per la patata, il tabacco, la melanzana e il peperone, oltre che per altre solanacee coltivate e spontanee.
La specie è giunta da pochi anni in Europa, entrando dalla Spagna nel 2006, diffondendosi rapidamente nell’area mediterranea (Algeria, Marocco, Corsica, Italia, Tunisia). È oggi presente in quasi tutte le regioni italiane del Centro Sud e nelle due isole maggiori ed è probabile che la sua espansione prosegua a rapide tappe fino ad interessare l’intero territorio italiano. I primi “ritrovamenti” nel 2009, quando è stata intercettata in Emilia Romagna su pomodori freschi provenienti dalla Sicilia. In seguito sono stati catturati adulti dell’insetto con trappole a feromoni nelle vicinanze di mercati posti nelle province di Parma, Piacenza, Forlì-Cesena. Da quei focolai iniziali sono partite le prime infestazioni di campo e in coltura protetta che attualmente interessano alcune limitate aree in provincia di Parma, Modena e Bologna.