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Maletto, Regione mette una pezza al contenzioso sulla bambinopoli

Maletto, Regione mette una pezza al contenzioso sulla bambinopoli
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Dopo sette anni di dispute legali per l’area di contrada Margi, la lite si chiude con un accordo tra il Comune e il Consorzio vicino a Capizzi. L’ente non dovrà restituire i fondi

MALETTO – Una lite durata sette anni e infine la pace. È quella che è stata suggellata a Maletto tra il Comune e la ditta che, nel 2015, si è occupata della realizzazione di una bambinopoli in contrada Margi. Una storia che si è trascinata per tre sindacature, con tanto di rischio per l’ente locale di restituire oltre un milione di finanziamento pubblico. Il lieto fine è arrivato due mesi fa, ma in un modo che difficilmente terrà fuori il piccolo centro alle pendici dell’Etna da una nuova polemica, l’ennesima da quando si è insediata l’attuale giunta guidata da Giuseppe Capizzi: la pace, infatti, è stata stipulata tra il Comune e il Consorzio stabile progettisti costruttori, la principale realtà della famiglia del sindaco-imprenditore.

All’origine della disputa, che era finita anche in tribunale, c’era stata a fine 2017 la revoca da parte della Regione del finanziamento concesso al Comune nell’ambito dei fondi europei Po Fesr 2007-2013, la cui rendicontazione doveva essere conclusa entro il 31 marzo 2017. A Maletto i lavori – aggiudicati al Consorzio stabile progettisti costruttori – erano stati completati a dicembre del 2015. A certificarlo era stato il direttore dei lavori. Tuttavia, qualche tempo dopo, al momento del collaudo dell’opera sono iniziati i problemi: l’iter si prolunga e nella primavera del 2017, il Comune – all’epoca guidato dal sindaco Salvatore Barbagiovanni Miracolo, lo stesso sotto il quale era giunto il finanziamento – dichiara che l’opera “non è completa, funzionale e in uso”.

Quel passaggio precede di poco il provvedimento di revoca del finanziamento da parte della Regione e rappresenta l’inizio della disputa legale. A portare in tribunale il Consorzio stabile progettisti costruttori sarà il successore di Barbagiovanni Miracolo, Giuseppe De Luca, eletto sindaco nella primavera 2018.

Le richieste di De Luca sono state sostanzialmente due: tenere fuori il Comune dalle pretese di restituzione del finanziamento da 1.028.241,20 euro ricevuto dalla Regione e, semmai, fare in modo che a mettere le mani al portafogli sia l’impresa di Capizzi. “Ove mai dovesse ritenere legittima la revoca del finanziamento, ritenere e dichiarare che la stessa è stata determinata esclusivamente per fatto e colpa del Consorzio stabile progettisti costruttori”, si legge nell’atto di citazione in giudizio presentato dal Comune di Maletto.

Nel mirino dell’ente locale erano finite presunte inadempienze nell’esecuzione dei lavori: da problemi alla pavimentazione a inadeguatezze nella staccionata, fino all’assenza di adeguati giochi per i bambini. La causa al tribunale civile si è protratta fino ai mesi scorsi, quando il Comune – guidato dal 2023 da Giuseppe Capizzi – e il Consorzio, riconducibile allo stesso Capizzi, hanno rinfoderato le armi, in seguito all’applicazione di ciò che il codice di procedura civile prevede all’articolo 306: “Il processo si estingue per rinuncia agli atti del giudizio quando questa è accettata dalle parti costituite che potrebbero aver interesse alla prosecuzione”.

Arrivati a questo punto ci si potrebbe chiedere che destino avrà adesso la partita sulla restituzione del finanziamento. La risposta è presto detta: il Comune di Maletto non dovrà pagare nulla, ci penserà la Regione. La soluzione in questo caso è stata trovata tirando in ballo un altro programma di finanziamento. A indicare questa strada era stato lo stesso ente locale, pochi mesi dopo l’insediamento di Capizzi in municipio.

Il 17 ottobre 2023, infatti, Capizzi – attualmente indagato per turbative d’asta ad Agrigento e in precedenza reo-confesso per corruzione nella vicenda delle tangenti pagate al commissario per il rischio idrogeologico – ha chiesto di “valutare l’opportunità e la possibilità di potere porre a carico di altra fonte finanziaria” i lavori di completamento della bambinopoli di contrada Margi. Una proposta che la Regione, fatta le verifiche del caso, ha deciso di accettare a maggio scorso.

“Si esprime opinione che i lavori, essendo già ultimati in data 23 dicembre 2015 come si rileva dal certificato di regolare esecuzione redatto in data 23 dicembre 2015, possano essere imputati al Piano di azione e coesione 2007- 2013 – Salvaguardia, che presenta la necessaria disponibilità finanziaria”, si legge nel decreto del dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, che fa capo all’assessorato guidato dall’esponente di Fratelli d’Italia Alessandro Aricò. Lo stesso partito a cui Capizzi ormai si è legato.