Maletto, interviene la Regione per chiedere lumi sulla reintegrazione del consigliere espulso - QdS

Maletto, interviene la Regione per chiedere lumi sulla reintegrazione del consigliere espulso

Maletto, interviene la Regione per chiedere lumi sulla reintegrazione del consigliere espulso

Simone Olivelli  |
mercoledì 02 Ottobre 2024

La missiva del dipartimento delle autonomie locali che fa seguito all’ordinanza del cga

PALERMO – “Si invita il segretario comunale a comunicare urgentemente e, comunque, entro giorni tre, le iniziative intraprese al fine di dare esecuzione all’ordinanza”. È tramite questo ultimatum che la Regione siciliana interviene sulla recente – l’ultima di una lunga serie – polemica scoppiata all’interno del Consiglio comunale di Maletto. A inviare la nota è stata la dirigente del servizio 3 del dipartimento regionale alle Autonomie locali, Monica Tardo, chiedendo che in tempi celeri si dia seguito alla reintegrazione all’interno del senato cittadino di Luca Saitta, uno dei consiglieri che in primavera erano stati espulsi perché accusati di assenteismo. Oltre a Saitta, la decadenza era stata disposta anche nei confronti dei colleghi Maria Foti, Giuseppe De Luca e Vincenzo Cutraro.

Per tutti loro il vero motivo all’origine del provvedimento sarebbe stato la protesta che a marzo avevano indetto per le mancate dimissioni del sindaco Giuseppe Capizzi, coinvolto nell’inchiesta sulla corruzione all’interno della struttura commissariale per il contrasto al rischio idrogeologico.
In seguito all’espulsione, Foti e Saitta avevano deciso di fare ricorso alla giustizia amministrativa: la prima ha ottenuto la reintegrazione dal Tar di Catania, mentre nel caso di Saitta, che nella vita è titolare di un’impresa edile, i giudici di primo grado hanno confermato la decadenza affermando l’impossibilità di verificare che le assenze contestate fossero effettivamente giustificate dagli impegni professionali. Un giudizio che è stato sospeso una volta che il caso è finito davanti al Consiglio di giustizia amministrativa.

Il Cga, infatti, il mese scorso ha emesso un’ordinanza disponendo che Saitta tornasse all’interno del Consiglio in attesa di esaminare nel merito il suo ricorso. “Ritenuto che sussistano adeguati profili di fumus boni iuris, laddove il periculum in mora è insito nell’impossibilità per l’appellante di esercitare le funzioni pubbliche per cui è stato eletto”, si legge nel provvedimento firmato dal giudice Ermanno de Francisco. Nonostante ciò, il consigliere d’opposizione non è stato ammesso alla prima seduta per decisione della presidente del Consiglio Michela Gambino, che poi intervenendo sul Quotidiano di Sicilia ha spiegato la scelta affermando di avere “appreso solo durante il Consiglio l’esito dell’ordinanza del Cga” e in conseguenza di ciò di avere consultato il Segretario comunale, il quale “ha ritenuto necessario attendere l’esito di un’istruttoria e acquisire il suo parere, oltre a quello del responsabile dell’area amministrativa”.

La Regione siciliana chiede delucidazioni sulla vicenda

Adesso però a chiedere delucidazioni proprio al segretario comunale del Comune di Maletto è l’assessorato regionale alle Autonomie locali. “L’Avvocatura dello Stato con nota del 17 settembre 2024 – si legge nella nota inviata all’ente locale – ha comunicato a questo dipartimento l’ordinanza indicata in oggetto con la quale il Cga, in sede giurisdizionale, ha accolto l’istanza cautelare prodotta dal signor Luca Saitta e, per l’effetto, ha sospeso l’esecutività della sentenza impugnata e dei provvedimenti impugnati in prime cure”.

Nella missiva viene anche richiamato l’esposto proposto da Saitta, per il tramite del proprio legale, l’avvocato Girolamo Rubino, dopo quanto accaduto nella seduta di metà settembre e si chiarisce che il Comune dia seguito a quanto disposto dal Consiglio di giustizia amministrativa in maniera tempestiva. La dirigente regionale, rivolgendosi al segretario Pietro Vincenzo Fallica, ha dato 72 ore per rispondere. Termine da conteggiare a partire da lunedì scorso e dunque in scadenza giovedì. “Non mancando di evidenziare le responsabilità in cui si incorre nel caso di mancata esecuzione di provvedimenti emanati dall’autorità giudiziaria”, viene specificato nella nota, che è stata notificata anche al presidente del Consiglio, ai consiglieri comunali e al sindaco.

I guai giudiziari del sindaco Giuseppe Capizzi

L’intervento dell’assessorato guidato da Andrea Messina potrebbe mettere fine alla vicenda, anche se già la stessa presidente del Consiglio Michela Gambino aveva annunciato che Saitta sarebbe ritornato in aula a partire dalla prossima seduta. Dire però che ciò basterà a mettere fine alle schermaglie tra maggioranza e opposizione non è facile. Sullo sfondo dell’intera vicenda restano infatti i guai giudiziari del primo cittadino: a luglio il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Messina ha rigettato la proposta di patteggiamento avanzata dai legali di Capizzi, non ritenendo congrua la quantificazione della pena e rimandando a ottobre la decisione sul rinvio a giudizio.

L’inchiesta della procura peloritana ha fotografato i rapporti che legavano Capizzi, nelle vesti di costruttore, a Maurizio Croce, all’epoca dei fatti vertice della struttura commissariale contro il rischio idrogeologico. In cambio della promessa di ricevere futuri affidamenti, Capizzi avrebbe dato la propria disponibilità a effettuare lavori privati a casa di funzionari pubblici e amici di Croce. Il tutto a spese della cosa pubblica.

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