Intervista alla dottoressa Irene Marano, pediatra a Catania, racconta e analizza il problema della malnutrizione nei giovani. Mancano risorse, almeno 1.400 specialisti in Italia, soprattutto al Sud
Pediatri italiani in allarme per emergenza alimentazione e malnutrizione. Il punto di vista dei pediatri italiani è molto chiaro: mancano risorse, almeno 1.400 specialisti in Italia, soprattutto al Sud. Le mense scolastiche stanno diventando l’unica possibilità di avere almeno un pasto caldo al giorno per un numero sempre maggiore di bambini, ma non tutti i Comuni anche stavolta in particolare in meridione, sono in grado di garantirne la gratuità.
Le criticità
Le attività sportive scolastiche si risolvono in poche ore. La cattiva educazione alimentare che si riceve in famiglia, le abitudini culturali, e la povertà incipiente in cui versa parte della popolazione italiana in particolare, e del mondo in generale, stanno allargando la forbice di povertà materiale ed educativa che sfocia in una più ampia povertà alimentare.
I bambini e le donne sono i soggetti più a rischio
La Dottoressa Irene Marano, pediatra di Catania descrive ciò cui vanno incontro i più piccoli quando non si nutrono bene. “Il sistema, già particolarmente delicato nell’infanzia, sottoposto allo stress della malnutrizione rischia di andare in tilt.
La massa muscolare si assottiglia a favore di cellule adipose, più difficili da combattere da adolescenti, quando la cattiva alimentazione riguarda l’eccesso. Il fabbisogno di vitamine e proteine non viene soddisfatto ed è facile andare incontro a patologie che si trascinano nel tempo”.
La Dottoressa si dice molto decisa nel non colpevolizzare quelle mamme che non riescono ad allattare al seno, ma effettivamente riconosce che “Già dai primissimi giorni, neonati che non prendono il latte materno sono costretti ad alimentarsi con quello in polvere in commercio. Per fortuna il mercato si sta allargando proponendo una serie di prodotti non griffati ma di eguale efficacia e qualità a costi più accessibili.”
Continua la Dottoressa segnalando la necessità dei bimbi di “non superare la soglia dei sette-otto anni di età perché il pediatra intervenga e i genitori si rivolgano a un buon nutrizionista affinché i due lavorino in team”
“Il problema, molto spesso, è la mancanza di una rete educativa a livello familiare”
Il difetto che lo specialista è sempre più spesso chiamato a correggere si trova soprattutto nelle componenti psicologiche dipendenti dall’ambienta che circonda il bambino e nello stile di vita che conduce la famiglia. Specie quando le condizioni economiche sono precarie, si tende ad acquistare cibo di scarsa qualità che toglie l’appetito ma non nutre.
Il pericolo derivato dai lunghi mesi passati in casa a causa della pandemia mondiale, ha portato i piccoli pazienti a sbalzi d’umore, che in alcuni casi sono diventati disagio psicologico, ma soprattutto a seguire due strade.
I consigli della pediatra
La prima, li ha spinti a ingurgitare cibo in continuazione, avendo pochissime altre alternative di attività che catturassero il loro interesse, la seconda, lasciarsi andare a una sorta di disappetenza malinconica, causata dallo sconvolgimento del mondo e della routine quotidiana così come li avevano conosciuto fino ad allora”.
La povertà alimentare, dunque, colpisce 1 bambino su 20, oggi, con il lento ritorno alla vita normale e quindi alla possibilità di fruire delle mense scolastiche, questa chance di godere di un pasto equilibrato e proteico si limita, in Italia a 1 bambino su 2 nella scuola primaria, anche se le porzioni sono tutte uguali e gli insegnanti non hanno la possibilità di toccare il cibo per porzionarlo secondo necessità.
La buona alimentazione è carente anche nella fascia adolescenziale
“Per il 32% dei ragazzi fra gli 11 e i 17 anni, frutta e verdura sono cibi quasi sconosciuti. Anche questo quasi sempre a causa del poco corretto background alimentare della famiglia di appartenenza. Purtroppo le diseguaglianze territoriali e socio economiche appunto, possono causare sia il sovrappeso che molteplici disturbi quali deformazioni ossee, problemi vascolari, di respirazione o pressori. Tra le patologie in crescita fra bambini e adolescenti sono stati riscontrati disturbi alimentari in particolare bulimia e anoressia.”
La Dottoressa Marano però non cede al pessimismo, “Alla luce della mia decennale carriera, ho potuto riscontrare, che i bambini in particolare, e gli adolescenti, se seguirti con attenzione, spesso suggerendo ai genitori percorsi psicoterapeutici adeguati, hanno una capacità di ripresa notevole e molto vivace.”
Speriamo dunque che la deriva alimentare si riesca a frenare garantendo un alimentazione sana e alla portata di tutti.
Biancamaria Casale