Eccesso di peso, sedentarietà, consumo smodato di bevande alcoliche e vizio del fumo. Tutte queste malsane abitudini riguardano l’intero popolo italiano e, in alcuni casi, si aggravano nelle zone del Sud e delle Isole, interessando i siciliani. L’Italia, nel contesto europeo, si distingue per i livelli molto bassi di obesità e una quota minore di fumatori abituali. Tuttavia, si caratterizza per una percentuale molto bassa di adulti che svolgono attività fisica, almeno secondo i livelli raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) al fine di migliorare le condizioni di salute.
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Secondo il Piano Nazionale della Prevenzione 2020-2025 tali fattori di rischio insieme alle caratteristiche dell’ambiente e del contesto sociale, economico e culturale rappresentano cause alle quali si può ricondurre il 60% del carico (burden) dovuto alle malattie croniche non trasmissibili. Tra queste malattie cardiovascolari, tumori, malattie respiratorie croniche, diabete, problemi di salute mentale, disturbi muscolo scheletrici che restano, in Italia e in Europa, le principali cause di morte a livello mondiale.
Malsane abitudini dei siciliani: al primo posto sedentarietà
Le malsane abitudini dei siciliani sono diverse, ma fra tutte la prima a spiccare è sicuramente la propensione alla sedentarietà. Analizzando i dati Istat relativi al 2023, possiamo notare come il 35% della popolazione italiana dai 3 anni in su risulta sedentaria, dunque dichiara di non svolgere né sport né attività fisica nel tempo libero. Considerando le diverse fasce d’età possiamo affermare che la quota di sedentari è elevata tra i piccolissimi di 3-5 anni (50,6%), diminuisce in modo evidente già nella fascia di età successiva (6-10 anni, 17,7%) e si mantiene bassa tra i minori. A partire dai 65 anni, più del 40% della popolazione si dichiara sedentaria.
Come precedentemente accennato, l’analisi territoriale mostra per la sedentarietà una distribuzione sul territorio che vede la differenza Nord-Mezzogiorno molto marcata. Le prevalenze di persone che non svolgono sport né attività fisica aumentano significativamente passando dal Nord (24,3%) al Centro (29,4%) e al Mezzogiorno (47,5%). In particolare, nella maggior parte delle regioni meridionali e insulari circa metà della popolazione non pratica sport né attività fisica, fatta eccezione per la Sardegna dove la
percentuale di sedentari si attesta al 33,0%. La sedentarietà è tra le malsane abitudini che i siciliani praticano di più: in Sicilia, infatti, circa il 51,2% della popolazione si dichiara sedentario. Alti livelli di sedentarietà si rilevano anche in Basilicata (52,9%), Campania (52,5%) e Puglia (48,1%).
L’eccesso di peso
I siciliani, come precedentemente riscontrato, sono molto avvezzi alla sedentarietà, ma questa va spesso a braccetto con altre malsane abitudini, come il sovrappeso. La stessa discrepanza Nord-Sud, infatti, riscontrata a proposito della sedentarietà può essere notata rispetto all’eccesso di peso, anche se con percentuali lievemente minori. Nel 2023 la quota di persone adulte in eccesso di peso raggiunge quasi il 50% nel Mezzogiorno (36,8% in sovrappeso e 13,1% con obesità), mentre nel Nord si registrano prevalenze più basse (31,7% in sovrappeso e 10,7% con obesità). Si osservano prevalenze particolarmente elevate in Puglia (51,1%), Campania (51,0%), Basilicata (50%) e Calabria (49,8%). In Sicilia la situazione è leggermente meno allarmante, pur registrando una percentuale di poco più bassa, che si aggira attorno al 40%.
Il dato più preoccupante rispetto al sovrappeso in Sicilia riguarda i bambini e i ragazzi. Le malsane abitudini dei siciliani adulti, infatti, si riflette spesso sui giovani. Se in famiglia manca l’educazione alimentare, accompagnata dalla pratica di uno sport, è difficile che i piccoli possano sviluppare queste buone abitudini. Il gradiente territoriale Nord-Sud, infatti, è molto marcato anche in questo caso: sono 10 le regioni che presentano valori di eccesso di peso superiori alla media nazionale e ben 7 si trovano nel Mezzogiorno. I livelli più elevati, con oltre un terzo di ragazzi in eccesso di peso, si registrano in Campania (36,5%), Calabria (35,8%), Basilicata (35,0%) e Sicilia (33,8%). Viceversa, i valori più bassi si osservano nelle Province autonome di Trento e Bolzano (rispettivamente il 15,1% e il 17,4%), in Friuli Venezia Giulia
(18,4%) e in Lombardia (19,5%).
Fumo e consumo di bevande alcoliche
Tra le malsane abitudini troviamo anche il vizio del fumo e l’uso e il consumo smodato di bevande alcoliche, ma i dati riportati dall’Istat non riguardano nello specifico i siciliani, ma in generale le Isole e il Sud.
Quella del fumo è un’abitudine molto diffusa, senza particolari differenze tra Nord e Sud. Analizzando la distribuzione sul territorio dei fumatori si osservano quote analoghe di fumatori su quasi tutte le macro aree del Paese, con valori che si attestano al 18,9% nel Nord, al 19,4% nel Mezzogiorno e al 19,6% nel Centro. Tra il 2022 e il 2023 si evidenza una riduzione della quota di fumatori nel Centro, mentre i livelli risultano pressoché stabili nel Nord e nel Mezzogiorno.
Lo stesso vale per il consumo di bevande alcoliche, che è lievemente maggiore al Nord e si registra più frequente nelle classi di età oltre i 65 anni. Nelle classi di età anziane il superamento delle quantità raccomandate avviene, infatti, con il consumo abituale di vino soprattutto durante il pasto. Questa abitudine potrebbe in parte essere legata a una scarsa conoscenza della quantità di alcol da
consumare senza incorrere in rischi per la salute, ma anche a fattori culturali legati alla tradizione che vedono in tale consumo una consuetudine comportamentale.

