"A Catania le scuole crollano a pezzi e nessuno se ne importa". Dopo il soffitto del Boggio Lera, crolla anche quello dell'istituto alberghiero Wojtyla.
Dopo il crollo del soffitto al Boggio Lera, cede anche quello dell’istituto alberghiero Wojtyla. I danni del maltempo a Catania sono sempre più gravi e creano allarme soprattutto tra il personale docente, i genitori e gli alunni delle scuole che – già prima delle forti piogge sul Catanese – denunciavano la difformità di molti istituti rispetto alle norme vigenti sulla sicurezza e la mancanza di un’adeguata manutenzione dei locali scolastici. Lo stesso ha fatto nei mesi scorsi Legambiente Sicilia.
Il “destino” è stato comunque clemente, perché per fortuna i crolli si sono verificati nelle ore serali senza provocare il ferimento di nessuno.
Le proteste degli studenti: “Le scuole crollano a pezzi, ma a nessuno frega niente”
Centinaia di studenti questa mattina hanno attraversato le strade di Palermo per raggiungere Palazzo Comitini, sede della ex Provincia, dove incontreranno il sindaco metropolitano Leoluca Orlando. Attraverso cortei spontanei, gli studenti sono partiti dalle varie scuole – Umberto I, Vittorio Emanuele II, Einstein, Duca degli Abruzzi, Pietro Piazza, Basile-D’Aleo di Monreale, Ernesto Basile di Brancaccio, Mursia di Carini e alcune classi di diverse scuole – e hanno raggiunto il concentramento a piazza Verdi. “Siamo stanchi. Le nostre scuole crollano a pezzi, non abbiamo spazi a sufficienza e in più, con la diffusione della pandemia, ci sono stati sottratti laboratori, aule magne e spazi autogestiti. Al Vittorio Emanuele II qualche giorno fa sono caduti dei pannelli dal tetto. A Catania è crollato il soffitto di un’aula. Ma a nessuno frega niente noi. Pretendiamo investimenti per le scuole siciliane”, urla al megafono Giorgio Caruso, rappresentante del liceo scientifico Albert Einstein. Lo striscione di testa recita: “Nisciti a pila” (tirate fuori i soldi), riferito alle istituzioni accusate di non preoccuparsi dei bisogni degli studenti.
“I tagli all’istruzione pubblica, la diseguale ripartizione dei fondi tra Nord e Sud Italia fa in modo che le scuole siciliane siano insicure e pericolanti. E noi studenti dobbiamo rischiare la vita ogni giorno. Calcinacci, freddo e infiltrazioni: questa è la nostra quotidianità. Chiediamo al Sindaco della città metropolitana di Palermo di ascoltare le nostre necessità e intervenire”, continua Nicoletta Sanfratello, rappresentante del liceo classico Umberto I. Gli studenti hanno infatti ottenuto un tavolo tecnico con Orlando, a cui presenteranno un dossier con foto che documentano lo stato delle strutture scolastiche, chiedendo provvedimenti e soprattutto fondi.