A Messina strade impraticabili, città e provincia in ginocchio, famiglie isolate, centralino del Coc preso d’assalto. Oltre 100 interventi già eseguiti da questa mattina da parte dei Vigili del fuoco. La situazione rimane delicata tra la città dello Stretto, la periferia e i paesi limitrofi. Registrata l’esondazione di diversi torrenti.
Le parole del metereologo
A intervenire ai microfoni del Quotidiano di Sicilia, raggiunto all’interno dei locali del Coc, anche il meteorologo Daniele Ingemi per fare il punto della situazione dopo una prima parte di giornata accompagnata da ingenti rovesci: “Il peggio dovrebbe essere passato, la perturbazione si è ora spostata e ha perso di intensità. Prevista per domani ancora instabilità con possibilità di qualche pioggia a rovescio”.
Per la giornata di domani il bollettino della Protezione civile ha previsto allerta gialla nella provincia peloritana, verde invece il rischio idraulico, “questo è un aspetto strano – spiega ancora Ingemi – anche perché dopo quello che è successo oggi i terreni sono saturi e può esserci rischio frane”.
I dati
Dati alla mano, i numeri che si sono abbattuti su alcune zone della periferia di Messina e altre del centro città, sono da vera e propria alluvione. “Possiamo confermare che la situazione peggiore è stata vissuta a Ortoliuzzo (estrema periferia nord della città al confine con Villafranca Tirrena), qui in poche ore sono caduti 230 mm di pioggia: una quantità da alluvione. In altre aree della città caduti da 105 a 140 mm di pioggia in 3 ore”.
Resta sotto assalto il centralino del Coc: “Riceviamo una chiamata al minuto, ma non posso entrare nel merito al momento e l’assessore Minutoli è impegnato all’interno della task force organizzata dalla Protezione civile. I centralini continuano a essere presi d’assalto. La conta dei danni potrà avvenire non prima di 24, 48 ore, anche perché continuerà a piovere”.
Il problema del dissesto idrogeologico nella provincia peloritana, come raccontato in svariati approfondimenti del Quotidiano di Sicilia, però resta: “Queste situazioni non sono più straordinarie, ma diventeranno sempre più ordinarie, purtroppo. Lo scorso ottobre è stata la provincia ionica a essere più interessata. Nelle passate settimane ricordiamo i danni di Santa Teresa di Riva. Purtroppo sono segnali emblematici del cambiamento climatico in atto”.

