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Maltempo Sicilia, Carmelo Barbagallo racconta, “l’emergenza continua”

Il cambiamento climatico e i conseguenti episodi metereologici avversi abbattutisi sulla Sicilia si scontrano con un sistema di infrastrutture obsoleto e inadeguato. I disagi provocati dalle recenti forti piogge non possono restare lungo inosservati, occorrerà intervenire celermente a breve e lungo termine.

Grande lavoro di Vigili del Fuoco e Protezione Civile in queste settimane, non senza qualche problema da risolvere per operare in piena efficienza. Carmelo Barbagallo, rappresentante USB Vigili del Fuoco Sicilia, spiega ai microfoni del Qds.it l’emergenza dal suo punto di vista impegnato in maniera diretta nella risoluzione dei tanti problemi segnalati sul territorio.

In queste settimane il maltempo ha creato molti disagi ai siciliani. L’apparato dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile era pronto per affrontare questa emergenza?

“In un primo momento, le criticità sono state sempre le solite: carenze di personale e mezzi non più idonei alle emergenze oramai divenute costanti e modificate nel loro DNA. Ci troviamo di fronte a un clima tropicale. Possiamo affermare che, a differenza degli anni passati, ora le emergenze sono facilmente riscontrabili e si comincia a parlare seriamente del problema, anche a livello nazionale. Buoni auspici sono venuti fuori dal tavolo con il capo del corpo nazionale, il capo dipartimento e il sottosegretario agli interni che hanno verbalizzato per l’autonomia dei mezzi in Sicilia e la dichiarazione delle emergenze, qualora necessitasse”.

Ci parla dei problemi dovuti alla carenza di personale. Come risolverli?

“Ci siamo ritrovati con più lavoro a fronte di meno unità, il tutto perché hanno pensato di sostituirci con i droni! È stato un ennesimo fallimento. In corsa sono state messe sul piatto le convenzioni boschive regionali ma, non potendo colmare la grande mole di lavoro, il dipartimento dei VVF ha messo sul piatto fondi straordinari per aumentare le squadre. Un massacro, e non è arrivata una parola di elogio da parte del presidente delle Regione nei nostri confronti. Ma noi l’abbiamo superata! Massacrati ma vittoriosi! Ci auspichiamo che si ravvedano e non facciano più scelte scellerate. Purtroppo la Sicilia ha necessità di professionisti del soccorso in maniera costante. I volontari a supporto vanno bene, ma non possono sostituirci. I risultati li abbiamo visti. Da parte nostra un elogio a tutte quelle persone che danno il loro contributo senza remunerazione”.

Ci sono stati interventi particolari che hanno messo in pericolo gli operatori dei Vigili del Fuoco? Ce ne puoi raccontare?

“La nostra vita, è costantemente in pericolo. Basti pensare agli effetti delle giornate estive più calde, ai nubifragi e alle trombe d’aria. Spesso sono situazioni che affrontiamo in precarietà, ma sempre rispettando le procedure operative. L’inconveniente può capitare. Il nostro pensiero va a tutti i colleghi che hanno perso in questi anni la vita in servizio. Fare il vigile del fuoco è una scelta per vocazione”.

Sulle eventuali criticità vi hanno dato rassicurazioni per interventi in tempi rapidi?

“Le rassicurazioni sono arrivate. Il nuovo capo del corpo, Guido Parisi, ha espresso parere favorevole al potenziamento di Sicilia, Sardegna e Calabria. le criticità sono state evidenti in questi anni, noi staremo sempre vigili che ciò avvenga”.

A Catania quali sono i punti da mettere in sicurezza in via prioritaria?

“Nella città etnea è necessario investire su prevenzione e messa in sicurezza del territorio. L’alto pericolo sismico, idrogeologico e di incendi non può più essere sottovalutato. Strutture pubbliche costruite prima degli anni 80, non rispettano i criteri antisismici, i canali di gronda sono fatiscenti e hanno creano grosse criticità. Il territorio, con la mancata cura dei terreni, creerà i problemi che vediamo già ogni estate! Il clima è cambiato, ora deve cambiare il nostro modo di vivere! Si deve investire, prima che sia troppo tardi. Catania come tutta la Sicilia, parlo da coordinatore regionale Usb Vigili del Fuoco Sicilia, ha necessità di un’inversione di rotta. Stromboli, Vulcano, Etna, incendi, nubifragi, incendi! Noi siamo un’isola, la più estesa nel territorio: una grossa riflessione va assolutamente fatta e messa in atto! Comunque, nelle prossime settimane, verrà dedicata una piazzetta ai colleghi deceduti in servizio a Catania”.

Gianluca Virgillito