"Servono misure urgenti", continuano a gridare gli isolani messi in ginocchio dall'ultima ondata di maltempo.
Messe alle spalle l’ultima ondata di maltempo e le alluvioni degli scorsi giorni, a Stromboli e Ginostra è il momento della protesta: gli abitanti sono scesi in piazza, organizzati in un corteo pacifico, per chiedere interventi immediati a tutela dei cittadini e del territorio.
Nei giorni immediatamente precedenti alle ultime alluvioni, il sindaco Riccardo Gullo aveva chiesto un nuovo stato d’emergenza per i territori in questione e lo stanziamento di fondi da parte dello Stato per la messa in sicurezza delle aree a più alto rischio idrogeologico.
Maltempo, a Stromboli e Ginostra è tempo di protesta
“Servono misure urgenti“: è la voce degli isolani. Abitanti e villeggianti chiedono una sola cosa alle autorità regionali e nazionali: interventi contro il rischio frane, che si ripresenta ogni volta che la pioggia si abbatte sul territorio. Con effetti drammatici, non solo sul territorio ma sulla stessa vita quotidiana di chi su quelle isole vive, lavora, si trova.
“A qualcuno non piacerà, ma l’isola sta franando lentamente. Non avremo più niente da offrire, né al turismo né avremo più futuro se non prendiamo in mano la situazione adesso. Adesso è giunto il momento che le autorità e lo Stato italiano siano al nostro fianco in questa battaglia”, si ascolta in un video della protesta divulgato dall’associazione “Pro Loco Amo Stromboli APS”.
“Io lo so che non sono solo, anche quando sono solo”, scrive l’amministratore del gruppo condividendo le immagini della protesta. Non è solo, perché a Stromboli e a Ginostra sono scesi in piazza decine di cittadini tra bambini, giovani e anziani. Gente che a quelle piccole isole è profondamente affezionata e che condivide il dolore di vedere dei territori meravigliosi “ostaggio” del maltempo e dei mancati interventi.
Rischio idrogeologico alto
Annunciando la protesta, i cittadini di Stromboli e Ginostra avevano espresso la loro preoccupazione per l’elevato rischio idrogeologico in una nota: “L‘alluvione del 12 agosto 2022, causata probabilmente dall’incendio verificatosi nel maggio precedente, ha provocato profondi cambiamenti nel territorio e una progressiva fragilità della montagna. La situazione, già critica, si è ulteriormente aggravata, al punto che anche piogge di media intensità scatenano fiumi di fango, detriti e rocce, causando danni materiali e pesanti costi di pulizia e messa in sicurezza, spesso a carico di volontari e residenti stessi. Inoltre, la viabilità, la rete elettrica e le telecomunicazioni vengono periodicamente compromesse, generando ansia e incertezza tra la popolazione”.
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Foto e video – Angelo Cristaudo, da Facebook