“Manca il personale”. I sindacati: “Falso”. Intanto il turismo fatica a riprendersi - QdS

“Manca il personale”. I sindacati: “Falso”. Intanto il turismo fatica a riprendersi

redazione

“Manca il personale”. I sindacati: “Falso”. Intanto il turismo fatica a riprendersi

venerdì 03 Giugno 2022

La Filcams Cgil lancia una campagna di comunicazione: “Rimettiamo al centro diritti e tutele”. Arriva la bella stagione, segnali di ripresa ma il settore tra quelli che hanno pagato di più

ROMA – “Si susseguono sui media le dichiarazioni di imprenditori e datori di lavoro che lamentano la mancanza di personale per la stagione ormai alle porte. Una falsa narrazione che vuole nascondere, dietro il reddito di cittadinanza, condizioni di lavoro sfavorevoli e non più sopportabili da giovani e meno giovani”. È quanto scrive la Filcams Cgil in una nota.

“I lavoratori della filiera del turismo, della ristorazione e della cultura sono stati tra i più colpiti dalla situazione di crisi”, ha affermato Fabrizio Russo, segretario nazionale della Filcams Cgil. “Tra il 2020 ed il 2021, rispetto al 2019, nel turismo si sono ‘persi’ – come saldo tra cessazioni e nuove attivazioni – centinaia di migliaia di posti di lavoro, soprattutto tra lavoratrici e lavoratori già in condizioni di precarietà nel pre-pandemia”, spiega il sindacato.

Un settore, quello legato al turismo, in cui il 70% di lavoro è irregolare

Un settore in cui il 70% di lavoro è irregolare, il 40% precario e il 60% a tempo parziale, con retribuzioni notevolmente più basse rispetto a qualsiasi altro settore economico e produttivo del nostro paese e l’80% dei lavoratori sotto inquadrato o inquadrato ai livelli inferiori della contrattazione nazionale. Con la fine, al 31 dicembre 2021, del blocco dei licenziamenti e della cassa integrazione con causale Covid la situazione è ulteriormente peggiorata. Molte le imprese, che pur avendo potuto contare su sostegni e ristori a compensare il fatturato non realizzato nel 2020-2021, hanno avviato una campagna di licenziamenti indiscriminati di massa”, continua ancora il sindacato.

Nel 2021 è cambiato il vento in termini di quantità, ma non di qualità e di stabilità

“La situazione, al di là della temporanea ripresa estiva, resta preoccupante in alcune delle città d’arte, per il turismo d’affari e per le agenzie di viaggi e i tour operator. Nel 2021 è cambiato il vento in termini di quantità, ma non di qualità e di stabilità. È necessario quindi avviare un profondo cambiamento, questo è il senso della campagna di comunicazione della Filcams per la stagione estiva 2022”, annuncia il sindacato.

‘Mettiamo il turismo sottosopra’ è lo slogan della comunicazione estiva rivolta in primo luogo alle lavoratrici e ai lavoratori del turismo: “significa porre al centro il lavoro per migliorare la situazione di milioni di addetti del settore – prosegue Russo – garantendo loro diritti e tutele, per approdare ad una nuova normalità, ad un lavoro nuovo e ad un nuovo modello di filiera più sostenibile e responsabile con l’obiettivo di determinare, anche attraverso il rinnovo dei contratti nazionali, le condizioni per un’occupazione stabile, regolare e dignitosa”.

“Stare dalla parte giusta del turismo per difendere il lavoro e migliorarne le condizioni anche contrastando le tesi fasulle di chi sostiene che i lavoratori del turismo siano pigri, indolenti o indisponibili. Informarsi è indispensabile per tutelare i propri diritti e per farsi rispettare”, conclude la nota del sindacato.

Unioncamere, offerte di lavoro, 2 su 5 a vuoto

La ripresa del turismo in Italia prevista per quest’anno, dopo i difficili anni passati in cui la pandemia aveva condizionato il settore, avrà un forte impatto anche in termini di crescita delle offerte di lavoro stagionali, in particolare per il settore horeca, che ha in programma una massiccia campagna di assunzioni. Secondo le stime del sistema Excelsior di Unioncamere-Anpal, infatti, tra aprile e giugno sono previsti 343.700 nuovi addetti per alberghi e ristoranti. Un dato destinato a crescere ancora durante i mesi estivi e che sta riportando all’interno del settore tanti professionisti che si erano reinventati in altri comparti a causa della pandemia.

Le figure più ricercate dal mondo dell’hotellerie spaziano dagli chef agli addetti alla reception, passando per sous chef, camerieri, chef de rang, capo partita e capo pasticceria. A tutti questi profili è richiesta esperienza in strutture a forte impatto turistico o di alto livello. Molto ricercati anche baristi e addetti alla caffetteria esperti e dotati di grande flessibilità oraria. Anche nel comparto della ristorazione si evidenziano molte occasioni: posizioni aperte per cuochi e addetti ai servizi mensa e addetti alla ristorazione commerciale nelle principali catene di fast food.

Nonostante i rientri previsti, il gap tra domanda e offerta rimane alto: secondo Excelsior la difficoltà di reperimento per l’horeca è del 38,7%, vale a dire circa due offerte di lavoro su cinque vanno a vuoto. Un valore più alto rispetto alla media dei servizi (35,5%) e degli impiegati d’ufficio (28,3%).

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