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Mancano i vaccini non i vaccinandi

Spese senza controlli

Lo Stato di emergenza è stato prolungato al 30 aprile. Si tratta di una condizione che consente di saltare tutti i controlli sulla spesa pubblica per beni e servizi, con la conseguenza che per ogni unità di essi, può essere pagata qualunque cifra.
In questa situazione, tuttavia, il Commissario straordinario avrebbe potuto comprare beni e servizi pagandoli a prezzi Consip, cioé quei prezzi che sono stati vagliati dalla stessa società. Ed invece vi sono molti acquisti effettuati a prezzi superiori, ovvero sono state corrisposte commissioni dirette ed indirette per intermediari di vario tipo.
Quando non c’è nessun tipo di controllo sulla spesa pubblica, le tentazioni sorgono ed è difficile contrastarle, ma soprattutto viene meno quella trasparenza che dà diritto ai cittadini di controllare ogni euro speso con i loro denari.
Che le procedure siano farraginose e complicate è ormai assodato, ma che nella loro semplificazione debba essere rivisto un ferreo controllo per evitare sbavature è una necessità imprescindibile.

In questo quadro, stona l’incapacità del Commissario straordinario di approvvigionarsi di un numero adeguato di dosi di vaccino, dai diversi fornitori, in modo da procedere a soddisfare tutte le necessità dei cittadini.
È inutile girarci attorno, se non si effettua la vaccinazione di massa nei prossimi mesi, questo maledetto virus non potrà essere debellato e quindi non si potrà riprendere la strada del Risorgimento, tanto necessario perché l’economia italiana, soprattutto quella meridionale, è ormai al lumicino.
La sterile polemica su chi avesse diritto di precedenza nel fare i vaccini è destituita di ogni fondamento perché non vi è dubbio che hanno precedenza tutti coloro che sono al fronte sanitario e scolastico, nonché le Forze dell’ordine ed altri più esposti, per cui risulta del tutto strumentale la questione dei negazionisti, cioé di coloro che non vogliono farsi iniettare l’antivirus.
Non mancano i vaccinandi, bensì i vaccini, il che ha creato una situazione di stallo che fa aumentare i tempi della vaccinazione di massa.
Entro giugno tutti i cittadini di Israele saranno vaccinati. In Gran Bretagna hanno già ottenuto l’ambita iniezione oltre 10 milioni di abitanti. Negli Stati Uniti, il neo presidente Joe Biden ha varato un programma immediato per procedere con l’iniezione su cento milioni di americani, cioé un terzo dell’intera popolazione, entro pochi mesi.
Qui, da noi, si continua a parlare di una ragionevole vaccinazione di massa dopo l’estate. Ma così come vi può essere una ripresa fino a quando le restrizioni conseguenti continueranno ad esistere?
In questo quadro, il governo Conte, ormai fuori dall’orizzonte, ha contribuito a diffondere terrorismo, dichiarando morti per Covid anche quelli che sono morti con Covid. Secondo l’Istat, solo circa il nove per cento può essere attribuito al virus e non le decine di migliaia citate nei rapporti ufficiali.
Aver chiuso gli esercizi commerciali, le palestre, i musei, i centri benessere e la conseguente attività ridotta di alberghi e simili, ha tranciato drasticamente il Pil, con un circa meno 8,9 per cento per il 2020.

La conseguenza di quanto scritto in precedenza, è che i Buoni del Tesoro del nostro Paese sono andati indietro, sopravanzati addirittura da quelli della Grecia, che dopo il crack del 2009, ha rimesso i conti a posto e sta facendo progredire l’economia in quantità notevole.
La grave situazione in cui versa il Paese, con lo spettro della cessazione del blocco dei licenziamenti col prossimo 31 marzo, dovrebbe infondere buonsenso indistintamente a tutti i partiti presenti in Parlamento, i quali coralmente dovrebbero sostenere il Presidente del Consiglio incaricato, Mario Draghi, che sta faticosamente elaborando un programma efficiente, per cui deve scontentare proprio coloro che lo dovrebbero approvare.
Ci auguriamo che venga fatta chiarezza al più presto, anche mediante un discorso alla Nazione, semplice e schietto, com’è nell’abitudine dell’ ex presidente della Bce.