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Una manifestazione per dire no alla guerra: “Perchè su Sigonella traffico aumentato del 40%?”

Una manifestazione per dire no alla guerra: “Perchè su Sigonella traffico aumentato del 40%?”

Sono diverse centinaia i manifestanti radunati dalle forze progressiste siciliane – Pd, M5S, Sinistra Italiana – che hanno sfilato unite insieme alla Cgil Sicilia

Sfilano sull’ultimo tratto della strada statale 192, che porta davanti alla base NAS di Sigonella, chiedendo la pace, lo stop al riarmo e la libertà per lo Stato palestinese.

Sono diverse centinaia i manifestanti radunati dalle forze progressiste siciliane – Pd, M5S, Sinistra Italiana – che hanno sfilato unite insieme alla Cgil Sicilia e una ventina di associazioni, durante la manifestazione organizzata a Sigonella per dire no alla guerra.

“Si alla pace

“Sì alla pace. Il nostro è un urlo per la pace e un sì alla pace” è lo slogan che ha accompagnato il corteo nei primi spostamenti verso la base americana. Circa un chilometro a piedi è stato percorso nonostante la temperatura avesse superato i 30 gradi già prima della metà della mattinata.

Il Partito Democratico cita Pio La Torre, il Movimento Cinque Stelle teme l’escalation e punta il dito contro il silenzio del presidente della Regione Schifani, mentre per la Cgil regionale il successo della manifestazione dimostra la capacità della Sicilia di essere catalizzatrice quando si parla di pace.

Perchè il traffico in più su Sigonella?

“Devono spiegarci perché su Sigonella il traffico è aumentato del 40 per cento – ha chiesto dal podio il segretario regionale del Partito Democratico Anthony Barbagallo – La Sicilia ha dentro di sé i valori della pace. Da questa giornata parte un grande movimento che fa della Sicilia non solo una terra di pace, ma che dalla Sicilia lancia l’idea di un’Italia terra di pace”.

Folta la delegazione del Pd, composta – tra gli altri – dalla parlamentare nazionale Maria Stefania Marino, dai deputati regionali Valentina Chinnici, Nello Dipasquale, Fabio Venezia, Tiziano Spada, Calogero Leanza e Giovanni Burtone, dalla presidente del Pd Sicilia Cleo Li Calzi, da Giuseppe Pappalardo, segretario della federazione provinciale di Catania, e da Katia Rapè, segretaria della federazione provinciale di Enna.

“Ripudiamo la guerra”

“Così come previsto all’interno della nostra Costituzione – ha ricordato Spada – ripudiamo la guerra e ogni tentativo di utilizzo delle nostre basi per portare avanti una guerra ingiusta. Invece di svolgere un ruolo di pace – ha proseguito il neo sindaco di Solarino – l’Italia rischia di diventare strumento di azioni belliche. Vogliamo scongiurarlo con questa manifestazione. Sigonella è un sito sensibile e può essere attaccato in caso di conflitto. Rifiutiamo ogni forma di utilizzo di questa base in un’eventuale azione bellica”.

In testa al corteo fin dalla partenza, il Movimento Cinque Stelle accanto alla Cgil Sicilia.

“Non possiamo assistere inerti – dice Di Paola – alla preoccupante escalation delle azioni di guerra, che rischia di seppellire definitivamente la strada della diplomazia per precipitarci in uno scenario a dir poco tragico, di cui la Sicilia – da dove partono droni e aerei diretti al fronte di guerra – potrebbe pagare un prezzo caro. E per questo il silenzio di Schifani, che a riguardo non ha detto nulla, è inaccettabile. Se avessimo avuto un presidente libero, non succube ai diktat romani, sicuramente si sarebbe levata una voce autorevole a difesa dei diritti della Sicilia. Da piazze come questa e dall’aggregazione delle forze che hanno a cuore la Sicilia, deve partire la costruzione dell’alternativa a questo governo regionale incapace e dannoso che, come Re Mida al contrario, tramuta in cenere tutto quello che tocca”.

Insieme al vicepresidente dell’Ars hanno partecipato i pentastellati Luciano Cantone, Jose Marano e Lidia Adorno, quest’ultima prima firmataria di un’interrogazione rivolta al presidente Schifani, in cui ha chiesto rassicurazioni in merito.

“Basta corsa al riarmo”

“Oggi siamo tantissimi, siamo qui davanti a Sigonella a manifestare il nostro no forte alla guerra e alla corsa al riarmo. Le forze progressiste sono unite, con il Movimento Cinque Stelle in prima linea, anche attraverso l’interrogazione a mia firma – sottoscritta da tutto il gruppo parlamentare regionale – in cui abbiamo chiesto al presidente della Regione Renato Schifani di tutelare la sicurezza dei siciliani facendo sentire anche la sua voce per la pace”, ha detto la parlamentare catanese.

Al termine della marcia, primo a prendere la parola dal podio della manifestazione è stato il segretario della Cgil Sicilia, Alfio Mannino.

“La Sicilia non può essere un avamposto militare. Il fatto che il governo nazionale stia procedendo ad aumentare verso il 5 per cento le spese militari sul PIL è un fatto grave, che toglie risorse alle infrastrutture sociali e materiali. Non lo possiamo accettare. Il governo deve anche intervenire per fermare il massacro del popolo palestinese. Siamo in tanti, e questo significa che intorno ai temi della pace la Sicilia riesce ancora a mobilitarsi, ed è un fatto straordinario”.

Oltre alla Cgil, la manifestazione è stata organizzata da Emergency, Libera, Comunità Sant’Egidio, Anpi, Legambiente, Zerowaste, Forum Acqua Pubblica. Hanno aderito anche Sinistra Futura, Rete catanese Restiamo umani, Incontriamoci, Federconsumatori, Auser, Udi, Udu, Nun si parti, Sunia, Centro Arrupe, Centro Pio La Torre, Avs, Pax Christi e Arcigay