Le fasce coinvolte in merito al testo approvato dal Consiglio del Ministri
In base al testo della Manovra 2025 approvato dal Governo Meloni ci saranno inevitabilmente cittadini destinati a pagare più tasse e guadagnare meno. Andando al sodo le modifiche in questione sono essenzialmente due: la prima riguarda il cambiamento delle detrazioni per i figli a carico, la seconda le detrazioni sulle spese sostenute.
Andando a ridurre le detrazioni spettanti si genera inevitabilmente un’imposta dovuta maggiore e questa è una delle ragioni per cui ci saranno diverse fasce di cittadini che a partire dal nuovo anno avranno delle brutte sorprese in busta paga. Altri invece saranno costretti a pagare cifre più alte anche per quanto riguarda la dichiarazione dei redditi. Tutto ciò accade nonostante il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante l’ultima conferenza stampa ha ribadito che non ci saranno nuove tasse da pagare. Parole che ovviamente non tengono conto dei contribuenti che in virtù della nuova Legge di Bilancio si troveranno a pagare più Irpef rispetto al 2024 e vedranno scendere l’importo netto dello stipendio.
Manovra 2025, ecco chi pagherà più tasse: le fasce coinvolte
Nel caso della detrazione delle spese sostenute coloro che pagheranno un prezzo maggiore saranno i cittadini con i redditi più alti e famiglie poco numerose che di fatto, al contrario di coloro che hanno più figli per cui sono previsti bonus, si ritroverà ad avere diritto a meno sconti di imposta. Per quanto riguarda invece il taglio delle detrazioni in merito ai figli a carico è previsto un importante impatto già dal 1° gennaio 2025. Allo stato attuale le detrazioni per i figli a carico spettano a tutti coloro che hanno figli fiscalmente a carico che hanno compiuto i 21 anni, ovvero quelli che non beneficiano dell’assegno unico. Attualmente una famiglia che ha un figlio a carico disoccupato, anche di 40/45 anni, può contare sulle detrazioni (il cui importo teorico è di 950 euro l’anno, da riproporzionare al reddito).
Altro aspetto importante da sottolineare è legato proprio ad una selezione maggiore da parte del governo Meloni per gli incentivi sui figli a carico. Dal prossimo anno il cosiddetto quoziente familiare giocherà un ruolo centrale, poiché una famiglia che produce un reddito di 30mila euro e ha due figli, dovrebbe pagare più tasse rispetto a una famiglia con lo stesso reddito, ma con tre figli. In sostanza si tratta di un metodo che punta ad incentivare la natalità, ma è altrettanto vero che secondo questa logica ci saranno famiglie che dal prossimo anno pagheranno tasse più alte.
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