La manovra finanziaria 2026 ha ottenuto ieri il primo via libera al Senato, con 110 voti favorevoli, 66 contrari e 2 astenuti. Il testo della legge di Bilancio è ora passato alla Camera per l’approvazione definitiva, attesa per il 30 dicembre.
Tassazione agevolata sugli incrementi retributivi
Tra le novità previste, la legge di Bilancio introduce misure a sostegno dei lavoratori del settore privato. In particolare, è stata introdotta una flat tax del 5% sugli incrementi salariali per i redditi fino a 33.000 euro annui, applicabile ai rinnovi dei contratti collettivi di lavoro effettuati nel 2024, 2025 e 2026. La platea dei beneficiari è stata ampliata rispetto alla versione iniziale del testo, che limitava la detassazione ai redditi fino a 28.000 euro e ai soli rinnovi del 2025 e 2026.
Secondo la relazione tecnica allegata alla manovra, saranno circa 3,8 milioni i lavoratori del privato che potranno usufruire della nuova imposta sostitutiva nel 2026. Considerando che a fine giugno l’Istat stimava in 5,7 milioni i dipendenti in attesa di rinnovo contrattuale, la misura riguarda principalmente i redditi più bassi, escludendo dipendenti pubblici e coloro che superano il limite dei 33.000 euro.
Novità sui premi di produttività
Altra misura riguarda i premi di produttività: la tassazione passa dal 5% all’1% e il tetto massimo soggetto a agevolazione sale da 3.000 a 5.000 euro, applicabile sia ai premi di risultato sia alla partecipazione agli utili aziendali. Attualmente, la detassazione riguarda solo i dipendenti privati con redditi fino a 80.000 euro. Per il 2026 si stima un incremento della base imponibile agevolata di circa 10%, pari a 297,4 milioni di euro, coinvolgendo circa 250.000 lavoratori. Resta confermata l’esenzione del 50% sui dividendi derivanti da azioni attribuite in sostituzione dei premi di risultato, fino a un massimo di 1.500 euro annui.
Straordinari, festivi e lavoro notturno
La manovra prevede anche la detassazione per il 2026 di straordinari, lavoro notturno e festivi per i dipendenti privati, con redditi fino a 40.000 euro, applicando una flat tax del 15% che sostituisce Irpef e addizionali regionali e comunali. Il beneficio massimo annuo non potrà superare i 1.500 euro e si stima che ne potranno beneficiare circa 2,3 milioni di lavoratori.
Novità per i buoni pasto
Novità anche per i buoni pasto elettronici: la legge prevede che non concorrano alla formazione del reddito entro il limite giornaliero di 10 euro, in aumento rispetto agli attuali 4 euro per i buoni cartacei e 8 euro per quelli elettronici.
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