Con 110 voti a favore, 60 contrari e 2 astenuti, il Senato ha approvato la manovra che adesso passa all’esame della Camera. Approvata anche la Nota di variazione sulla legge di Bilancio, che ha preceduto la votazione finale sulla manovra con 110 voti favorevoli, 62 voti contrari e un solo astenuto.
Giorgetti: “Manovra da 22 miliardi”
Una manovra dal valore complessivo di “circa 22 miliardi”, ha detto il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti parlando ai giornalisti in Senato. “La cifra complessiva (inizialmente stimata in 18,7 miliardi) è salita perché con l’ultimo maxi-emendamento abbiamo integrato gli stanziamenti per Transizione 5.0, la Zes e sull’adeguamento prezzi”, ha spiegato Giorgetti. “Sono convinto che sia una buona legge di bilancio, che conferma una traiettoria positiva per il paese e per gli italiani. E quindi andiamo avanti. Vi faccio gli auguri di buone feste, tutto è bene quel che finisce bene”, ha aggiunto il ministro.
“Siamo intervenuti su questioni che sembravano quasi impossibili – ha detto ancora Giorgetti -. La tassazione solo al 5% degli aumenti contrattuali era qualcosa che veniva chiesto da sempre dai sindacati e l’abbiamo fatto per i lavoratori dipendenti con redditi più bassi. La tassazione all’1% dei salari di produttività credo anche che sia sintomatica della direzione verso cui si deve andare. Quindi davvero un bilancio positivo che dimostra ancora una volta come tutto il governo sostiene questa linea che abbiamo impostato 3 anni fa”.
Le misure stralciate
Cinque le misure che la commissione Bilancio del Senato ha stralciato dal maxi-emendamento sulla manovra: la norma che consentiva agli imprenditori condannati per aver sottopagato i propri dipendenti ma che si erano comunque attenuti agli standard di alcuni contratti collettivi di non pagare gli arretrati; due norme sulle porte girevoli nella pubblica amministrazione; una sulla disciplina del collocamento fuori ruolo dei magistrati e un’altra sulla revisione della disciplina del personale della Covip. Ecco di seguito tutte le misure della manovra per il 2026.
Salari e pensioni
Scatta il taglio dell’Irpef per il ceto medio: la seconda aliquota scende dal 35 al 33% per i redditi fino a 50mila euro. Arriva la tassazione agevolata al 5% sugli incrementi contrattuali: vale per i redditi fino a 33mila euro e per i contratti rinnovati dal 2024 al 2026. Sui premi di risultato e forme di partecipazione agli utili d’impresa, fino a 5mila euro, l’imposta sostitutiva scende all’1%.
L’aumento di tre mesi dell’età pensionabile avverrà gradualmente: un mese in più nel 2027 e altri due nel 2028. Salgono di 20 euro al mese le pensioni minime. Ma salta la possibilità di andare in pensione di vecchiaia anticipatamente cumulando la rendita della previdenza complementare. Si riducono poi le risorse poi per l’anticipo pensionistico di lavoratori precoci e usuranti. Nessuna proroga invece per Opzione Donna. Per i giovani neo assunti arriva da luglio l’adesione automatica alla previdenza complementare: avranno 60 giorni per comunicare una decisione diversa. Si estende inoltre la platea delle aziende che dovranno conferire il Tfr al fondo Inps.
Sanità
Arrivano oltre 7 miliardi in 3 anni per rifinanziare il Servizio sanitario nazionale. Vengono inoltre incrementate le risorse per alzare le indennità di medici, infermieri, e professioni sanitarie. Vengono stanziati fino a 450 milioni annui per assunzioni a tempo indeterminato di personale sanitario. Dal 2026 il tetto per la spesa farmaceutica per acquisti diretti viene incrementato dello 0,3%, mentre viene ridotto il Fondo per i farmaci innovativi.
La casa
Confermato anche per 2026 il bonus ristrutturazioni al 50% per la prima casa; resta al 36% per le altre. Prorogati anche il Sismabonus e il bonus mobili, con uno sconto del 50% fino a 5mila euro. La cedolare secca sugli affitti brevi resta al 21% per il primo immobile, sale al 26% sul secondo e dal terzo scatta l’attività di impresa. Inoltre anche gli immobili condonati potranno accedere agli incentivi edilizi. Vengono infine stanziate nuove risorse per il Piano casa e arriva un contributo per il sostegno abitativo destinato a genitori separati o divorziati. Sale infine il tetto di esclusione dell’abitazione dall’Isee: sarà di 91.500 euro, che sale a 200mila nelle città metropolitane.
Le tasse
Sale di due punti l’Irap per le banche (insieme ad un pacchetto di interventi che vanno dallo slittamento delle Dta alla riduzione della deducibilità sulle perdite pregresse) e anche per le assicurazioni. Per quest’ultime arriva anche l’innalzamento al 12,5% dell’aliquota sulla polizza Rc auto per gli infortuni al conducente. Misure, quelle su banche e assicurazioni, che non si esclude possano anche ricadute anche sui consumatori. C’è poi la tassa di due euro sui piccoli pacchi extra Ue fino a 150 euro di valore. Raddoppia inoltre la Tobin tax, la tassa sulle transazioni finanziarie, mentre per le imprese scatta dal 2028 la ritenuta d’acconto. Aumentano infine le accise sulle sigarette e anche quelle sul gasolio. Vengono invece rinviate sugar e plastic tax. Mentre sale da 8 a 10 euro la soglia esentasse dei buoni pasto.
Figli e scuola
Arriva il bonus libri scuola per le superiori con un contributo comunale per le famiglie con Isee non superiore ai 30mila euro. Per le famiglie che scelgono la scuola paritaria viene invece introdotto un bonus fino a 1.500 euro per studente con Isee fino a 30mila euro. Le paritarie potranno anche essere esentate dall’Imu. Arriva poi un Fondo con 60 milioni per le attività socio-educative a favore dei minori. Mentre per neo-diplomati arriva la nuova Carta Valore Cultura per l’acquisto di materiali e prodotti culturali. Viene anche rifinanziato con 3 milioni per il 2026 il Fondo per l’Erasmus italiano, per borse di studio agli studenti universitari che partecipano a programmi di mobilità.
Cartelle e professionisti
I debiti maturati dal primo gennaio 2000 al 31 dicembre 2023 potranno essere estinti attraverso la nuova Rottamazione quinquies, che prevede una rateizzazione su 9 anni con 54 rate bimestrali.
Prima di versare le somme ad un professionista che abbia debiti con il fisco, nel caso di pagamenti superiori a 5mila euro, la Pa chiuderà prima le pendenze con l’agente della riscossione e successivamente pagherà il beneficiario per le somme rimanenti.
Cinema, editoria e tv
Viene ridotta la stretta sui fondi per il cinema, che passa da 150 a 90 milioni nel 2026.
Arrivano 60 milioni per il fondo editoria. Niente tagli alle tv locali, mentre nel 2026 si riduce di 10 milioni il finanziamento alla Rai derivante dal canone per gli esercenti.
Gli incentivi
Per le imprese arriva dal 2026 l’iperammortamento, una maxi-deduzione fiscale per gli investimenti in beni strumentali effettuati fino al 30 settembre 2028 su prodotti ‘made in Eu’. Saltano le aliquote agevolate per gli investimenti green. Vengono rifinanziati il credito d’imposta Transizione 5.0 (1,3 miliardi) e Zes (532,64 milioni). Rifinanziata anche la Nuova Sabatini.

