"Il dialogo - dicono i segretari Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri - non è interrotto, si può riprendere in ogni momento, ma ci devono essere cambiamenti molto forti". Il nodo bollette
Avanti con lo sciopero generale ma aperti al dialogo, a patto che cambi il metodo e ci sia un confronto “vero”, non tavoli ai quali sedersi quando le decisioni sono già prese.
Questa la posizione di Maurizio Landini della Cgil e Pierpaolo Bombardieri della Uil che hanno finora confermato la scelta di scendere in piazza a Roma il prossimo 16 dicembre per uno sciopero generale contro una manovra economica che non darebbe abbastanza a chi ha poco.
“La manovra è espansiva e c’è ripresa, è vero, ma per chi?” si è chiesto Landini, sottolineando che “Dalla pandemia si esce non con le ingiustizie che c’erano prima, ma con un nuovo modello sociale, in cui il lavoro sia stabile”.
Da qui, ha aggiunto Bombardieri, la decisione dello sciopero “per dare risposte al disagio sociale: nel Paese non va tutto bene, aumentano le disuguaglianze e servono maggiori risposte per lavoratori, precari e disoccupati e serve una riforma fiscale e del welfare, non solo delle pensioni”.
“Il dialogo – hanno sottolineato i rappresentanti di Cgil e Uil – non è interrotto, si può riprendere in ogni momento, ma ci devono essere cambiamenti molto forti”.
Grave per Landini che sul contributo di solidarietà, sia stato “messo in minoranza il presidente del Consiglio” da partiti come Lega e Forza Italia.
E mentre la destra della maggioranza punta il dito contro il silenzio del segretario del Pd Enrico Letta considerandolo colpevole di non essersi opposto alla decisione di Cgil e Uil, il governo sta valutando l’evolversi della situazione, cercando di disinnescare la bomba-sciopero.
L’iniziativa, dirompente, arriva sette anni dopo l’ultimo sciopero generale proclamato dalle stesse due sigle il 12 dicembre del 2012 contro il Jobs act firmato Matteo Renzi. Allora i segretari generali erano Susanna Camusso alla guida della Cgil e l’appena eletto Carmelo Barbagallo alla guida della Uil. Ora la protesta è affidata a Landini e Bombardieri, contrari soprattutto a come vengono distribuiti gli 8 miliardi per il taglio delle tasse.
E, dopo che la destra ha fatto fallire la strada del contributo di solidarietà, si cercano anche nuove risorse contro il caro-bollette.